Anche se il fronte era lontano centinaia di chilometri, cent’anni fa la Prima Guerra Mondiale ebbe profonde ripercussioni su Torino e sull’intero Piemonte. Intere classi di operai, contadini, artigiani, tecnici e intellettuali per oltre tre anni combatterono (e in molti casi purtroppo morirono) nelle trincee delle Alpi Retiche, Carniche e Giulie, mentre nelle fabbriche, nelle botteghe, negli uffici e nei campi dovettero essere sostituiti da donne, giovani o persone la cui età non era più adatta al lavoro.
Fu un vero e proprio terremoto sociale ed economico, di cui, a livello locale, intende dare conto il libro “La Grande Guerra e il Consiglio provinciale di Torino”, curato da Maria Valeria Galliano, che fa parte del direttivo della Consulta permanente dei Consiglieri e amministratori della Provincia e della Città metropolitana di Torino.
Per iniziativa della Consulta, il libro sarà presentato lunedì 29 ottobre alle 16 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, in via Maria Vittoria 12. A discutere i temi trattati da Maria Valeria Galliano saranno lo storico Gianni Oliva e il generale degli Alpini in congedo Giorgio Blais.
Il volume, uscito per i tipi delle Edizioni SGI Torino, ripercorre i dibattiti e i provvedimenti del Consiglio Provinciale durante lʹamministrazione di guerra, che iniziò prima dell’entrata dell’Italia nel conflitto, nel 1914, protraendosi sino al 1920. Il confronto nell’assemblea è inserito nello scenario delle vicende belliche e delle loro conseguenze sulla vita socio-economica italiana e di Torino in particolare, fino alle soglie dell’avvento del regime fascista.
Nei sei anni dell’amministrazione di guerra in Consiglio si discussero temi amministrativi, ma anche sociali ed economici: l’aumento dei prezzi, l’adeguamento degli stipendi dei dipendenti dell’Ente, la carenza di cibo, l’insufficiente distribuzione della farina e del pane, la scarsa qualità delle derrate alimentari, la mortalità infantile, l’arrivo di bambini profughi dal Friuli, le prospettive educative e formative della scuola.
In Consiglio riecheggiava lo scontro tra nazionalisti e interventisti da una parte e socialisti e neutralisti dall’altra. L’assemblea era presieduta da Paolo Boselli, Presidente del Consiglio tra il giugno del 1916 e l’ottobre del ’17. A sinistra sedevano il leader sindacale socialista riformista Bruno Buozzi e il massimalista Francesco Barberis. Si discuteva delle visite a Torino del presidente statunitense Thomas Woodrow Wilson e di una delegazione dei bolscevichi che avevano da poco rovesciato il Governo di Aleksandr Fëdorovič Kerenskij, il quale, dopo la caduta delregime zarista, aveva guidato la Russia per alcuni mesi. Si discuteva anche dei tumulti della Settimana Rossa, della militarizzazione della produzione industriale, del nuovo ruolo delle donne nel mondo del lavoro, degli scioperi per il pane, dell’influenza “Spagnola” e del suo mortifero dilagare. Il libro è il ritratto di un’assemblea di carattere amministrativo, ma di grande peso e valenza politica.