Abituato in Africa alla strabordante presenza di giovani e giovanissimi ovunque, l’amico si chiedeva dove fossero i giovani locali, di fronte a proposte, iniziative e attività per lo più disertate. Ci sembra ci sia una risposta. Non l’unica, ma comunque di sostanza, che parte dall’inevitabile domanda: “li conosciamo i giovani, come e cosa proponiamo loro?”.

Nel panorama sociale contemporaneo, i giovani sembrano sempre più orientati verso scelte impegnative, sfide che richiedono sacrificio, dedizione e forte motivazione personale. Tralasciano tutto ciò che è poco impattante e poco stimolante. Un atteggiamento non casuale, ma il risultato di una trasformazione culturale che ha ridisegnato le priorità delle nuove generazioni. Che non tutti “i grandi” (di età) hanno capito.

Per la generazione cresciuta nell’era della globalizzazione e dell’incertezza economica, il tempo è una risorsa preziosa da investire in esperienze di valore. Le scelte facili, quelle che non offrono una vera sfida o un impatto significativo, vengono viste come perdita di tempo.

I giovani vogliono sentirsi parte di qualcosa di più grande, che sia un progetto professionale, un impegno di volontariato o, ancora, una carriera. Tra i tanti “disturbi” che provocano, i social hanno amplificato il bisogno di autenticità di fronte all’effimero che rappresentano. In un mondo dove l’apparenza domina, le nuove generazioni cercano esperienze vere, tangibili e profonde.

Questo spiega perché molti scelgano volontariati impegnativi, talvolta complessi, dove mettere in gioco risorse personali, e tralasciano attività considerate vuote o prive di un reale beneficio per sè e per gli altri.

Ci sembra di poter dire che chi opera delle scelte di impegno lo fa laddove vede il sacrificio come strumento di crescita e di appagamento. Accettare sfide difficili significa mettersi alla prova, sviluppare nuove competenze, sentirsi membro attivo e riconosciuto di un gruppo. Il concetto di “comfort zone” è sempre più messo in discussione: ciò che non è ritenuto utile, stimolante o significativo è lasciato indietro.

I giovani vogliono che il loro impegno “faccia la differenza”. Non è gusto per la sofferenza… ma percorrendo strade in salita sanno che troveranno il vero valore della vita.