Silenzio. Nemmeno il rumore del calpistio di un’interminabile coda. Con un gruppo di amici iniziamo la fila da Piazza Risorgimento… Alle 6.30. Siamo fortunati… Neanche qualche minuto e si perde a vista d’occhio in direzione dei Musei Vaticani. La Basilica è irriconoscibile… I turisti sembrano scomparsi: regna il silenzio. Un silenzio orante, pieno di commozione. Sembra ci sia quasi il timore di svegliare il Papa. Percorrendo la navata centrale di San Pietro il cuore sale in gola: tutto sembra un grande ossimoro… Gli ori della Cattedra e del baldacchino sfolgoranti dei nuovi restauri, l’altare addobbato a festa, le candele accese, il cero pasquale che svetta. Cosa si festeggia? È veramente Pasqua? Passo dopo passo, passando tra le colossali statue dei santi, la fede pare rinvigorirsi un poco. E poi il rapido incontro con quel volto: pallido, ma pacifico… sorridente. Il Papa si è addormentato, e quel volto stanco a cui eravamo abituati non c’è più. Questa è la Pasqua di Francesco, dal dolore della croce alla pace del Sabato Santo… In attesa di quel grido domenicale che sveglia il mondo: “Cristo è Risorto! E noi con lui!“
Testimonianza del diacono Alessandro Masseroni davanti alla salma di Papa Francesco
