Considerata la dichiarata intenzione di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia da parte del Ministero dei Trasporti, gli assessori regionali chiedono certezze circa finanziamenti necessari per la realizzazione o il completamento delle opere

Oltre al Piemonte ci sono Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto che dicono “no” alla eventuale messa in discussione di strade, autostrade e collegamenti per un valore di oltre 3 miliardi di euro. La dichiarata intenzione, da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di revocare la concessione a Società Autostrade per l’Italia (Aspi), che si era impegnata a destinare quella cifra – 3.2 miliardi, di cui circa un miliardo per lavori già avviati o da avviare, e il resto per progetti in corso di approvazione – per realizzare opere già condivise con i territori, non deve mettere a rischio il potenziamento infrastrutturale.

Per questo gli assessori alle infrastrutture delle quattro Regioni, Claudia Maria Terzi per la Lombardia, Elisa De Berti per il Veneto, Francesco Balocco per il Piemonte e Raffaele Donini per l’Emilia-Romagna, hanno deciso di rivolgersi direttamente al ministro Toninelli per avere rassicurazioni sui lavori.

In particolare, scrivono gli assessori, “si tratta di impegni già assunti ufficialmente e formalmente, che riguardano: lavori già avviati, per i quali deve essere assicurata la continuità dell’erogazione dei finanziamenti, previsti in genere per stati di avanzamento; lavori ancora da avviare, ma per i quali sussiste da tempo l’impegno finanziario di Aspi; progetti già ad un avanzato stadio approvativo, per i quali cioè è in fase di conclusione la Valutazione di impatto ambientale o addirittura è stato approvato il progetto definitivo ed è già stato predisposto l’esecutivo, previsti dalla Convenzione Unica fra Aspi e Stato agli artt. 14 o 15”.

Quindi, concludono gli assessori, “chiediamo che il Ministero assicuri la certezza dei finanziamenti necessari a garantire la realizzazione o il completamento delle opere attese dal territorio, derivanti dagli impegni pregressi di Aspi”.