(di carlo maria zorzi, foto di roberto ramella, biella) Solenne pontificale alle 10 di mercoledi 26 dicembre 2018 nella Cattedrale di Biella, presieduto dal Vescovo della Diocesi, Mons. Roberto Farinella. Al suo fianco il vescovo di Ivrea Edoardo Cerrato, invitato per l’occasione e Mons. Alceste Catella, biellese, vescovo emerito di Casale Monferrato. La ricorrenza era quella della festa di Santo Stefano, primo martire, patrono della Città di Biella e della Diocesi. Oltre a tanti fedeli che gremivano la Cattedrale di Biella, c’erano le Autorità civili e militari della Città e della Provincia, i parlamentari del Territorio, molti sacerdoti e diaconi, religiose e religiosi.

Si è tratto per Mons. Roberto Farinella della sua prima festa di Natale e di Santo Stefano celebrate come vescovo della diocesi di Biella, dove poco più di due mesi fa aveva fatto il solenne ingresso.

In occasione della Festa di Santo Stefano, il vescovo di Biella nell’omelia, tra l’altro aveva detto: “…L’esempio di Santo Stefano ci aiuta a penetrare maggiormente il mistero del Natale e ci testimonia la meravigliosa grandezza della nascita di quel Bambino nel quale si manifesta la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per gli uomini. Colui che vagisce nella mangiatoia, infatti, è il Figlio di Dio fatto uomo, che ci chiede di testimoniare con coraggio il suo Vangelo, proprio come ha fatto Santo Stefano il quale, pieno di Spirito Santo, non ha esitato a dare la vita per amore del suo Signore.

Stefano, come il suo Maestro, muore perdonando i propri persecutori e ci fa comprendere come l’ingresso del Figlio di Dio nel mondo dia origine ad una nuova civiltà, la civiltà dell’amore, che non si arrende di fronte al male e alla violenza e abbatte le barriere tra gli uomini, rendendoli fratelli nella grande famiglia dei figli di Dio…La testimonianza di Stefano indica ai nostri contemporanei, sovente distratti e disorientati, su chi debbano porre la propria fiducia per dar senso alla vita…

Inoltre, con la scelta di Santo Stefano come Patrono, la Chiesa – maestra e guida – ce lo pone dinnanzi come modello nell’accoglienza e nell’amore verso i poveri, una delle vie privilegiate per vivere il Vangelo, per esprimere pienamente la nostra umanità e testimoniare in modo credibile il Regno di Dio che viene.

C’è di più ancora. La Festa di Santo Stefano ci ricorda anche i tanti credenti, che in varie parti del mondo, sono sottoposti a prove e sofferenze a causa della loro fede e che per la fede in Dio danno la vita fino alla conseguenza estrema. Tutti ci affidiamo dunque alla potente protezione di Santo Stefano, sosteniamoci vicendevolmente nel nostro cammino quotidiano ovunque noi siamo impegnati e nelle diverse competenze.

Santo Stefano ci insegna come donare un’amicizia leale, ci insegna dove riporre fiducia e rispetto, come pregare, come porre sempre al centro della nostra vita Gesù Cristo, che in questi giorni contempliamo nella semplicità e nell’umiltà del presepe, lungi dall’esserne però solo una bella statuina, ma il Cuore del mondo, l’Amore di Dio…”