Nato da una famiglia nobile, abbracciò la Regola di San Benedetto nel monastero di San Solutore presso Torino, dove fu anche abate.
Il rispetto per la Regola fu irreprensibile, non si concedeva sconti neppure quando era ammalato.
Umilissimo, sebbene di grande istruzione e dottrina, combatteva le tentazioni con digiuni, penitenze e la lettura di libri spirituali.
Fu vero modello di perfezione, e la sua santità era nota a tutti.