(elisabetta acide) –Una data che non si può dimenticare: 15 agosto.
Ancora una volta la comunità si riunisce a celebrare.
Il 15 agosto: noto come “Ferragosto” dalla locuzione latina feriae Augusti (il riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall’imperatore omonimo nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica o i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. Secondo i latini: il Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti.
Nobile intento, è necessario riposo dalle fatiche annuali, ma quanti ricordano che per i cristiani il 15 agosto è la festa dell’ Assunzione di Maria al Cielo?
La Vergine Maria «terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
( qui sopra. la statua di Maria Assunta – chiesa parrocchiale di Borgo Revel )
Si deve a Papa Pio XII il 1° novembre 1950 la proclamazione del dogma di fede l’Assunzione di Maria con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus:
“Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica.”
Leggendo il Vangelo troviamo alcuni brani che ci parlano di Maria in diverse occasioni e ci presentano la figura della Madre di Gesù come modello di fede, di sapienza, di carità, di umiltà, di servizio.
Abbiamo delle pagine e delle parole mirabili riservate a Colei che ci ha dato il Redentore “D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata» (Lc 1,48).
Tutte le generazioni… anche la comunità di Borgo Revel, di generazione in generazione, conserva la devozione immutata nella Madre del Redentore , Madre della Chiesa e dei credenti.
Con fede immutata, dalle origini della parrocchia, Maria viene ricordata con le solennità liturgiche a lei collegate ed in particolare, e nel giorno della memoria liturgica del titolo di Maria Beata Vergine Assunta in cielo, lo fa con una celebrazione solenne e la processione per le vie della frazione, con la statua della Vergine Assunta.
Priora della festa, Rosalia Savino in Cena che con assiduità nel corso dell’ anno, ha seguito le attività parrocchiali ed ha curato il mantenimento della chiesa parrocchiale.
Alla priora della festa si unisce l’ intera comunità in preghiera, accompagnata dal gruppo dei lettori che hanno curato la preghiera durante la processione e il gruppo dei cantori che ha curato e guidato L’ assemblea con i canti durante la celebrazione liturgica e nella processione.
La celebrazione e la preghiera si è incentrata sulla meditazione del Magnificat, del Vangelo di Luca, che ci fa contemplare la profondità dell’ inno e la lode alla Vergine Santa, Madre di Dio, intimamente unita a Cristo suo figlio.
Papa Ratzinger parlando dell’ Assunzione di Maria diceva :
“…in Dio c’è spazio per l’uomo; nell’uomo c’è spazio per Dio. Anche questo vediamo in Maria, l’Arca Santa che porta la presenza di Dio. In noi c’è spazio per Dio e questa presenza di Dio in noi, così importante per illuminare il mondo nella sua tristezza, nei suoi problemi, questa presenza si realizza nella fede: nella fede apriamo le porte del nostro essere così che Dio entri in noi, così che Dio può essere la forza che dà vita e cammino al nostro essere. In noi c’è spazio, apriamoci come Maria si è aperta, dicendo: «Sia realizzata la Tua volontà, io sono serva del Signore». Aprendoci a Dio, non perdiamo niente. Al contrario: la nostra vita diventa ricca e grande.”
La “Donna vestita di sole” dell’Apocalisse, in procinto di partorire, una visione “umana” di Maria, bella che soffre per il parto, come ogni donna, ma che sa che quel figlio che porta in grembo non è “‘per lei” ma per il mondo.
Il Figlio di Dio.
E il suo grembo santo è pieno di luce, quella luce che solo Dio sa donare al mondo.
Quella luce della quale anche noi dovremmo essere portatori, quella luce che illumina il mondo.
Per le vie della frazione al termine della celebrazione, si accendono le luci.
Quasi un pellegrinaggio con in mano le fiaccole accese, pregando, cantando e meditando insieme con Maria la storia della salvezza.
La fiaccola per tradizione simile a quella di molti santuari Mariani, vuole essere il simbolo della fede testimoniata: la fiaccola accesa rompe le tenebre della notte, illumina e guida.
In Cristo “…la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre” (Gv 1, 4).
Fiaccola che deve essere portata “per il mondo”.
Al termine della processione nell’ “orto biblico” della parrocchia la messa a dimora della pianta nota come “Spina Christi”.
Ancora una pianta ad arricchire lo spazio verde antistante la parrocchia , una pianta che ricorda l’ episodio raccontato da Giovanni (Gv 19,2-3) dell’ incoronazione di spine
Un momento di riflessione ha accompagnato la messa a dimora e il rito sacramentale dal benedizionale romano.
Ogni benedizione è lode di Dio e preghiera per ottenere i suoi doni. In Cristo, i cristiani sono benedetti da Dio Padre « con ogni benedizione spirituale » (Ef 1,3).
A proseguire la tradizione della priora dell’ Assunta sarà Ivana Actis, a lei ed alla priora uscente tanti auguri sotto la protezione di Maria Assunta in cielo.
A Borgo Revel la tradizione degli iscritti alla “Compagnia della Madonna”, seguono con fede annualmente le festività mariane, recitano il santo rosario e riservano vera devozione a Maria , interiore, tenera, santa, costante e disinteressata.
Gli iscritti alla compagnia della Madonna , hanno accompagnato in processione con il segno distintivo della medaglia della Vergine Maria al collo, come da tradizione e testimoniano con la fede il dono di Dio al mondo: l’Incarnazione attraverso il dono della Madonna.
Ricordiamo e facciamo nostre le parole del santo curato D’Ars che abbiamo ricordato proprio nei primi giorni di agosto :“Quante cose andrebbero meglio, se noi nella nostra vita quotidiana, dessimo un posto più vasto alla Vergine!” (San Giovanni Maria Vianney).
La celebrazione si conclude con il canto composto da mons. Marco Frisina, eseguito dalla corale “Andar a Messa cantando” di Borgo Revel, con le mirabili parole di Dante Alighieri
“Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso dell’eterno consiglio. […] Donna , se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia a te non ricorre, sua desianza vuol volar senz’ali”, messe in bocca a S Domenico ( XXXIII Canto del Paradiso ) .
Ci uniamo alla lode della Madre celeste, alla scuola di Maria, Vergine dell’ascolto e Madre dell’Amore incarnato di Dio, impariamo a credere, a sperare e ad amare, fidandoci ed affidandoci a suo Gesù , il Signore.