(Fabrizio Dassano)

Dopo mille preghiere da parte mia, il mio ex vicino di casa mi ha finalmente recapitato una scatola portauova da mezza dozzina, di quelle in cartone pressato: dentro, però, di uova ce n’erano solo tre, mentre lui se ne è fatte pagare sei… Nella missiva che accompagnava l’involucro spiegava che il massimo problema delle uova è il loro trasporto senza assembramento: infatti, le uova occupavano il 50% dei posti per essere distanziate nella scatola, come previsto dalle normative, ma il mio vicino segnalava che il costo di trasporto era eguale sia per sei che per tre!

La cosa mi ha fatto riflettere. Ho pensato che con il rientro al 100% degli studenti nelle scuole superiori si prospetterà un analogo problema. Fino ad ora, con il rientro al 50% degli studenti delle Superiori – che fanno l’intervallo in classe per non assembrarsi nei corridoi – all’ingresso della scuola vengono giornalmente intervistati a campione: “Il pullman che avete preso stamane rispettava le norme del 50% di assembramento? Da quale località proviene?” Queste sono le due domande fatidiche che hanno dato una tipologia eterogenea di risposte: “Pullman troppo pieni o troppo vuoti e quindi distanziamento compromesso o tutelato; corse rinforzate e corse ridotte; pullman troppo pieni che non effettuano più le fermate”. Queste inevitabili risposte diventeranno ancora più imbarazzanti lunedì prossimo, col presumibile ritorno in zona gialla.

A Roma tentano di sfiduciare il Ministro della salute, ma il mio ex vicino ha ribadito di fronte alle galline del suo pollaio nel settimanale discorso del mercoledì, che il vero colpevole è il Ministro dei trasporti che non è in grado di far controllare i pullman che arrivano dalla Valchiusella o da Forno Canavese ogni giorno. Poi alcuni studenti al mattino arrivano in auto con i genitori lavoranti in città e al ritorno dopo le 14 spesso restano a piedi perché a quell’ora i pullman sono troppo pieni e non caricano più.

Eppure il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, istituito con decreto-legge n. 85/2008 ha in particolare le competenze in materia proprio di trasporti, svolte dal “Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici articolato nelle seguenti direzioni generali: motorizzazione, sicurezza stradale, trasporto stradale ed intermodalità, trasporto ferroviario, trasporto pubblico locale, trasporto marittimo e vie d’acqua interne, porti, aeroporti e trasporto aereo, sistemi informatici, statistici e comunicazione”.

Il mio ex vicino ha anche affermato – nella pausa riflessiva post prandiale – che un tempo quando già c’erano le scuole ma non era ancora stato inventato il motore a scoppio, come facevano gli studenti provenienti dal circondario a venire a scuola a Ivrea? Vivevano in città in collegi: si sa che a Ivrea oltre al “Real collegio” c’erano molti convitti privati per evitare l’assembramento nelle diligenze, con buona pace per i postiglioni!

Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, “ma questo Paese continua a versare in mille problemi irrisolti”, ha chiosato il mio ex vicino.

Ad esempio, non hanno ancora risolto – il Ministro del commercio e quello dell’agricoltura – l’annosa questione dei peperoni rossi che pur avendo lo stesso prezzo dei peperoni gialli, continuano a dover essere imbustati separatamente.