CHIVASSESE – Con la tregua concessa dal maltempo nella mattinata di ieri, mercoledì, si tira un respiro di sollievo a Chivasso e in tutto il territorio. I lunghi giorni di pioggia, e soprattutto le ripetute allerta meteo evidenziate dall’Arpa, hanno riportato alla mente quella tragica notte tra il 5 e il 6 novembre del 1994, quando la piena del Po, intorno alle 23, si portò via il ponte che collega Chivasso alla collina.
Fortunatamente, anche se il Po è salito di circa un metro, non si sono verificati episodi gravi di allagamento, e la piena ha attraversato il Piemonte senza eccessivi danni. Il livello del fiume, e vicino alla città dei torrenti Orco e Malone, è stato comunque costantemente monitorato dagli uomini della Protezione civile. Alle 14 di martedì, inoltre, seguendo le indicazioni dei bollettini emanati dall’Arpa, il sindaco Claudio Castello aveva attivato il Coc, il Centro operativo comunale, per seguire più da vicino la situazione. La Polizia municipale ha monitorato il livello dei torrenti e negli uffici di Palazzo Santa Chiara le luci sono rimaste accese per tutta la nottata.
Massima attenzione anche nel chivassese e nei territori al confine con il vercellese, dove anche in passato la piena dei fiumi aveva seminato morte e distruzione. Ancora una volta sotto accusa c’è la pulizia del letto dei corsi d’acqua, sulle cui sponde, quando non all’interno, sono cresciuti alberi che ostruiscono il deflusso dell’acqua. Gli agricoltori e chi vive a stretto contatto con i fiumi ricordano come in passato fosse costante la pulizia di rogge e sponde, mentre durante i giorni di pioggia i contadini, armati di zappa, perlustravano costantemente i campi sorvegliando le rogge e “girando l’acqua”, distribuendola, cioè, lungo la rete di irrigazione.
Un accenno anche all’ospedale: come si ricorderà, i forti temporali di quest’estate avevano fatto registrare in alcuni casi l’allagamento del Pronto Soccorso: ma gli interventi eseguiti di recente, che hanno visto il posizionamento di nuove griglie per il deflusso delle acque piovane, hanno fatto sì che la situazione si sia mantenuta nei limiti della normalità.
annarita scalvenzo