Ai nomi che scelgono per i propri figli, i genitori affidano la promessa di vita e di felicità che sognano per loro. Leggendo il drammatico e corposo romanzo di Colum McCann, “Apeirogon”, subito all’inizio, si trovano i nomi di due tra i principali protagonisti: Smadar (“Dal Cantico dei Cantici. Il grappolo della vigna. Il fiore che si schiude”) e Abir (“Dall’arabo antico. Il profumo. La fragranza del fiore”). Il libro racconta l’amicizia, reale, incredibile e sincera, umanissima, dei loro due papà.

Smadar, figlia di Rami Elhanan, aveva 13 anni quando il 4 settembre 1997 fu uccisa in un attentato suicida nel centro di Gerusalemme, mentre si recava con le amiche ad acquistare libri per la scuola.

Abir, figlia di Bassam Aramin, aveva 10 anni il 16 gennaio 2007 quando fu colpita alla testa da un proiettile di gomma sparato da un soldato israeliano mentre usciva da scuola per comprare delle caramelle nel villaggio di Anata, alla periferia di Gerusalemme.

Attraverso queste tragiche morti e spietati delitti, nasce una profonda amicizia tra Rami e Bassam che aderiscono al Parents Circle Families Forum, un gruppo di famiglie israeliane e palestinesi che hanno perso familiari nel conflitto e che lavorano per la riconciliazione e la fine dell’occupazione.

Il mio dolore e il suo dolore: lo stesso dolore
Fiore dei miei sogni, l’ho custodita nel cuore

Apeirogon” (dal greco “apeiros”, che significa “infinito“, e “gonia”, che significa “angolo“) è in geometria il termine che indica un poligono con infiniti lati: come quelli di un conflitto le cui radici affondano ben prima del 7 ottobre 2023.

McCann struttura il suo romanzo in 1001 capitoli e frammenti, alcuni di una sola riga. Come Shahrazad, la narratrice di “Le mille e una notte”, racconta una storia ogni sera per rimandare la morte, anche Rami e Bassam raccontano la propria per sopravvivere al dolore e resistere all’odio.

Non fate cadere dalla mia mano il ramo d’Ulivo” (Yasser Arafat, 1974)

Pubblicato nel 2020, soprattutto dopo la strage del 7 ottobre il libro ha avuto un successo globale inatteso e clamoroso nel mondo. In Israele e in Palestina, invece, è stato ignorato o osteggiato, ricevendo aspre critiche. Rami e Bassam non si sono arresi e hanno continuato il loro cammino doloroso e drammatico di amicizia e di appello per la pace.

Ieri ero intelligente e volevo cambiare il mondo, oggi sono saggio e ho cominciato a cambiare me stesso
(Rumi, poeta persiano, XIII secolo)

(Foto da Avvenire – Colum McCann a Udine per il premio Terzani al Festival vicino/lontano – Luca D’Agostino Phocus Agency)