La tropicalizzazione del clima, con periodi di siccità alternati a precipitazioni forti e improvvise e relativo dissesto dei terreni, l’inquinamento, il consumo del suolo e la gestione dei rifiuti, ma anche le politiche messe in atto dall’amministrazione per puntellare una strategia sempre più votata alla resilienza e allo sviluppo sostenibile: sono solo alcune delle problematiche emerse dalla Relazione sullo stato dell’Ambiente in Piemonte, la raccolta di dati annuale realizzata da Arpa e Regione Piemonte, e presentata oggi a Torino al Museo A come Ambiente.
Le ondate di caldo con associati episodi acuti di innalzamento dei livelli di ozono nell’atmosfera, le precipitazioni intense associate a grandinate, l’alternanza di siccità estrema – come quella del 2017 – a periodi di pioggia prolungati come nel maggio 2018, gli impatti sull’ecosistema, sono situazioni che colpiscono sempre più spesso il Piemonte.
La meteorologia influenza la qualità dell’aria e il periodo siccitoso prolungato ha determinato il superamento del limite giornaliero di polveri sottili (50 microgrammi al metro cubo) in circa il 70% delle stazioni presenti sul territorio piemontese con 118 superamenti nell’agglomerato torinese. In Piemonte, dal 2012 ad oggi sono stati consumati 1416 ettari di suolo che equivalgono a circa 1600 campi da calcio.
Sono solo alcuni numeri della relazione sullo stato dell’ambiente in Piemonte che riguardano, come ogni anno, le tre grandi matrici ambientali: aria, acqua e suolo e il clima come macro-area cognitiva.
Sono solo alcuni numeri della relazione sullo stato dell’ambiente in Piemonte che riguardano, come ogni anno, le tre grandi matrici ambientali: aria, acqua e suolo e il clima come macro-area cognitiva.
Sono consultabili sul sito: relazione.ambiente.piemonte.it.
La sintesi è disponibile in pdf al link:
www.arpa.piemonte.it/arpa-comunica/file-notizie/2018/arpa-sintesi-2018-18giu18d.pdfIl direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, ha parlato dei dati del 2017 confrontandoli con i dati del passato “Dopo più di quindici anni la qualità dell’aria è sicuramente migliore: dai 254 superamenti per il PM10 nella stazione di Torino-Grassi del 2001 siamo passati ai 112 del 2017 anche se il rispetto del limite dei 35 giorni di superamento di 50 microgrammi al metro cubo è ancora lontano. Anche ozono e benzene sono in trend positivo e inquinanti come piombo o monossido di carbonio da anni sono ben al di sotto dei limiti di legge. I miglioramenti sono il risultato delle politiche ambientali messe in atto, dell’evoluzione dei motori e dei combustibili, del teleriscaldamento e da di una accresciuta consapevolezza dei cittadini. Penso sia importante sottolineare come la conoscenza dei problemi ambientali, sempre maggiore in questi ultimi anni, da parte dei cittadini, abbia contribuito a mitigare e in alcuni casi anche a prevenire l’inquinamento”.
La sintesi è disponibile in pdf al link:
www.arpa.piemonte.it/arpa-comunica/file-notizie/2018/arpa-sintesi-2018-18giu18d.pdfIl direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, ha parlato dei dati del 2017 confrontandoli con i dati del passato “Dopo più di quindici anni la qualità dell’aria è sicuramente migliore: dai 254 superamenti per il PM10 nella stazione di Torino-Grassi del 2001 siamo passati ai 112 del 2017 anche se il rispetto del limite dei 35 giorni di superamento di 50 microgrammi al metro cubo è ancora lontano. Anche ozono e benzene sono in trend positivo e inquinanti come piombo o monossido di carbonio da anni sono ben al di sotto dei limiti di legge. I miglioramenti sono il risultato delle politiche ambientali messe in atto, dell’evoluzione dei motori e dei combustibili, del teleriscaldamento e da di una accresciuta consapevolezza dei cittadini. Penso sia importante sottolineare come la conoscenza dei problemi ambientali, sempre maggiore in questi ultimi anni, da parte dei cittadini, abbia contribuito a mitigare e in alcuni casi anche a prevenire l’inquinamento”.