E’ ovvio che si moltiplichino gli auguri ai maturandi, che da ieri e per una quindicina di giorni saranno sotto il torchio delle vecchie e soprattutto delle nuove regole di questa edizione 2019 degli esami di maturità. Quelli del premier Conte: “Gli studi vi hanno reso consapevoli dei vostri diritti e dei vostri doveri, il sapere vi ha reso donne e uomini liberi, cittadini più responsabili… volgete fiduciosi il vostro sguardo al futuro, che è proprio di fronte a voi, pronto a venirvi incontro”.
Quelli del ministro dell’Istruzione Bussetti che cita Seneca: “La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità”. E poi i governatori delle Regioni, gli assessori di ogni ordine e grado, le autorità scolastiche, le donne e gli uomini delle Istituzioni, della società civile e della Chiesa.
La neo assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, augura ai maturandi “che questi giorni di esami costituiscano anche la solida base che li porterà a concretizzare un futuro di grandi soddisfazioni, capace di ripagare ampiamente questo intenso periodo di studio”. Tutti quindi a sostenere lo sforzo di questi “nostri” ragazzi e ragazze, che con qualche scritto e un colloquio devono dimostrare di aver capito tutto, o quasi, della vita, quella passata per saper affrontare quella futura.
Certamente più tosta, e che si apre su prospettive certamente di più ampio respiro, maggiori responsabilità, scelte più consone e stabili. Ma noi, “semplici” (si fa per dire) genitori, nonni, zii che ai tempi dei nostri esami avevamo chi passava in chiesa per una preghiera e per accendere una candela affinché tutto andasse bene, cosa auguriamo ai nostri figli davanti a questa tappa importante della loro (e pure nostra) vita, e soprattutto del salto che da qui prende la rincorsa per sbalzarli in un altro universo, che è solitamente anche lontano da noi e da casa?
Auguriamo che questa tappa contribuisca a fargli aprire gli occhi, aprire le orecchie, alzare lo sguardo cercando di essere veramente uomini e donne che si lasciano provocare dal tempo in cui vivono, capaci di riflettere con lucidità sul presente conoscendo il passato, sapendo leggere le contraddizioni, aspirando a tutto ciò che è buono ed evitando di perdere la bussola che permette di scoprire e capire se stessi, per essere autentici in mezzo a tutti gli altri.