Grande festa alla residenza sanitaria assistenziale “Tota Poncini” di Caluso per un compleanno importante: i 100 anni della baronese Irma Gamerro.
Il significativo traguardo è stato festeggiato con fiori, una bella torta e un buon bicchiere offerti a tutti gli ospiti della residenza, alla presenza dei nipoti di Irma e della direttrice della struttura che ha voluto omaggiarla con un regalo.
Anche l’Amministrazione comunale di Barone ha voluto esserle vicina, con una bella targa a lei dedicata, consegnata personalmente dal sindaco Alessio Bertinato, accorso per farle gli auguri e portarle i saluti della intera comunità del paese.
Irma Gamerro è nata il 1º ottobre 1922 a Barone, quarta di sei fratelli.
Rimasta senza mamma all’età di 7 anni, ha dovuto entrare in collegio, accolta dalle suore a Caluso insieme alle due sorelle di 9 e 4 anni: e lì è rimasta fino ai 12 anni.
Tornata a casa, ha iniziato a lavorare anche lei, prima nelle risaie vercellesi, poi nella manifattura di Caluso e successivamente alla Soie de Chatillon (successivamente Montefibre) di Ivrea.
Si è sposata nel 1950 con Michele, anche lui baronese, e da quel giorno lo ha affiancato nei lavori in campagna, senza mai tralasciare le faccende domestiche e ritagliandosi del tempo per viaggiare – attività non così usuale per quegli anni –.
Tra le sue visite: Roma, la Sardegna, Lourdes.
Nel 1994 è rimasta vedova e da quel momento ha sempre vissuto sola, badando a se stessa in tutto: fino a qualche mese fa, quando è stata accolta nella Rsa di Caluso.
La sua compagnia in tutti questi anni sono stati la lettura e i cruciverba: ancora oggi è abbonata ad alcune riviste settimanali, che legge sempre volentieri.
Di carattere forte e determinato, non si è mai scoraggiata di fronte alle difficoltà, superando in autonomia anche questo ultimo duro periodo della pandemia.
La tempra tenace è stata un po’ intaccata negli ultimi mesi da alcuni problemi di salute, che purtroppo non le hanno più consentito di vivere sola: a malincuore i nipoti Ilda, Franco e Livio sono stati costretti a chiedere che fosse accolta alla Residenza “Tota Poncini” di Caluso, dove è amorevolmente assistita.