Visse a Sassello con il padre Ruggero e la madre Maria Teresa.

A nove anni conobbe i ‘Focolarini’ di Chiara Lubich ed entrò a fare parte dei ‘Gen’.

A sedici anni avvertì i primi lancinanti dolori ad una spalla: osteosarcoma. Inutili interventi alla spina dorsale, chemioterapia, spasmi, paralisi alle gambe.

Si informava di tutto, non perdeva mai il suo abituale sorriso.

La sua cameretta divenne una piccola chiesa, luogo di incontro e di apostolato: “L’importante è fare la volontà di Dio…è stare al suo gioco…Un altro mondo mi attende… Dio mi ha tolto le gambe, ma mi ha dato le ali…”

Chiara Lubich, che la seguirà durante tutta la malattia, in un’affettuosa lettera le pose il soprannome di ‘Luce’.

Morì all’alba del 7 ottobre 1990. Dichiarata “Venerabile” il 3 luglio 2008, è stata beatificata il 25 settembre 2010.