“E alcuni audaci in tasca l’Unità” cantava Francesco Guccini molti anni fa. Quel giornale lo acquistava sicuramente Enrico Berlinguer, cui è dedicato il film di questa settimana, di Andrea Segre. Il regista, esperto di documentari, ha voluto raccontare alcuni anni della vita del segretario del Pci (anni fondamentali, dal 1973 al 1978), narrando di un popolo, quello italiano, in un momento particolare della Storia.
Sofia, ottobre 1973. Mentre Berlinguer viaggia sull’auto verso l’aeroporto per tornare in Italia dopo una visita ufficiale, il veicolo è investito da un camion militare: il leader italiano è salvo per miracolo, e nei giorni successivi riesce in qualche modo a tornare a casa. L’Italia sta vivendo una crisi sociale intensa: i costi elevati del petrolio determinano difficoltà di approvvigionamento dei beni essenziali e nascono ovunque movimenti di protesta, ma Berlinguer è un leader di partito che difende la democrazia, ci crede fermamente, anche contro il regime dell’Unione Sovietica e contro i dissidi interni.
La “grande ambizione” di Berlinguer è per il bene collettivo, riguarda tutti, non è quella di un uomo solo e per se stesso; il racconto della pellicola ci porta all’idea del compromesso storico che il protagonista propone a Aldo Moro, leader della Democrazia Cristiana: un governo ideale dove si possa governare insieme, con le due anime della scelta popolare, cercando in questo modo di far prevalere la collaborazione sulla competizione.
“Succede così nel film – ha detto Segre –: quando si ha un sogno, che condividi con milioni di persone e ti dicono che non puoi farlo, ma tu vai avanti lo stesso”. L’interpretazione di Elio Germano è eccellente: il suo Berlinguer è scavato nella pietra, ma si addolcisce di fronte all’umano. La famiglia è importante, e così conosciamo la moglie Letizia e i quattro figli da bambini. Un film utile, anche per le generazioni più giovani.
Berlinguer – La grande ambizione
di Andrea Segre
paese: Italia 2024
genere: biografico
interpreti: Elio Germano, Andrea Pennacchi, Elena Radonicich, Paolo Calabresi,
Fabrizia Sacchi, Paolo Pierobon
durata: 2 ore e 2 minuti
giudizio Cei: consigliabile, problematico, dibattiti