Al termine di un partecipato triduo di preghiera e meditazione, è giunto, venerdì scorso, Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, a compimento l’itinerario di fede e devozione offerto anche quest’anno dalle Suore di Betania del Sacro Cuore a Vische (Istituto Diocesano della Visitazione del Sacro Cuore) vera gemma preziosa custodita dalla Diocesi di Ivrea, frutto del magistero della Venerabile (il ventennale della promulgazione del Decreto pontificio nel 2026) Madre Luisa Margherita Claret de la Touche. Oggi alla guida della comunità di Consacrate è Madre Marilena.
Una realtà, quella di Betania, che illustra soprattutto un duplice dono: il Sacerdozio e la sorgente d’Amore che è il Sacro Cuore di Gesù.
Si diceva della preparazione accurata con il Triduo che ha visto impegnati molti devoti nell’adorazione eucaristica, guidata, nel corso dei tre giorni, rispettivamente dal Diacono Alessandro Ugo, da Don Antonio Favrin e da Don Domenico Machetta.
Venerdì la Santa Messa delle 8, presieduta da Don Alberto Carlevato, ha aperto la giornata, proseguita poi con l’Adorazione eucaristica, questa volta guidata da Don Pietro Agrano, compiuta poi nella preghiera del Vespro presieduta da Mons. Gianmario Cuffia.
Alle 17, la solenne Celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato.
Il Pastore della Chiesa eporediese e canavesana, nel corso dell’omelia, si è in particolare soffermato sulla necessità di “riscoprire” le Litanie al Sacro Cuore di Gesù.
Cliccando qui il testo dell’omelia.
Il video che offriamo ai Lettori insieme alla gallery ripropone alcuni momenti della Celebrazione, animata dal Coro parrocchiale di Mazzè, con l’accompagnamento alla tastiera del Prof. Alessandro Frola.
Direttore del Coro la Signora Paola Repetto; solista Mezzo Soprano la Signora Elisa Barbero.
E’ proprio una splendida esecuzione dell’Artista ad aprire il video con il canto “Cor Jesu” del grande compositore Don Piero Magri: un altro talento che dovremo fare conoscere di più, ripromettendoci di tornare appena possibile sulla sua storia, che è storia di vocazione assecondata nel dono di sé e nella remissione a Cristo ed alla sua Chiesa di un’arte della quale ancora oggi possiamo godere i frutti.
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