Che fine hanno fatto i sette nani? In realtà ci sono, tutti vivi e vegeti, sono solo scomparsi dal titolo. Il tentativo di Webb di rendere omaggio a un classico disneyano, in effetti, ha finito per scontentare tutti.
Si tratta di un live-action, ovvero un film interpretato da attori in carne e ossa al posto dei personaggi del cartone animato che tutti conosciamo. La pellicola più antica è del 1937, una vera e propria leggenda: se ne conoscono gli aneddoti e il lavoro da pionieri per creare un cartone che è quasi un kolossal. Oggi invece si chiede al regista e ai produttori se fosse necessario spendere tutto quel denaro (moltissimo, si parla di 250 milioni di dollari), per un remake difficoltoso.
La storia è quella di una fiaba senza tempo, nata dalla fantasia dei fratelli Grimm. In un regno lontano lontano vive una principessa fanciulla rimasta orfana di madre, e quando il padre deve recarsi lontano per i doveri del regno, ella rimane nelle grinfie della matrigna, donna perfida e gelosa della bellezza di Biancaneve.
Quando lo specchio magico risponde alla domanda fatidica della donna, “la più bella del reame è Biancaneve”, allora l’ira funesta di Grimilde inonda tutto il regno. La ragazza fugge nel bosco, e in una casetta incontra sette piccoli boscaioli che l’aiutano, grazie alla sua gentilezza fa amicizia con tutti gli animali e le creature dei boschi…
La trama, per adeguarsi a tempi più moderni è un po’ cambiata: il principe non esiste più, ma Biancaneve si interesserà a un ladro gentiluomo di nome Jonathan, così non manca il coinvolgimento dell’ideologia woke e un occhio verso le ingiustizie sociali.
Anche il rispetto delle diverse etnie sembra essere mantenuto all’interno della vicenda. Tutti questi buoni propositi però si scontrano con il fiasco che ha registrato (per ora) l’uscita americana del film. L’Italia va contro-corrente, da noi è primo al botteghino.
Biancaneve
di Oliver Parker
paese: Usa, Germania 2025
genere: drammatico, per famiglie
interpreti: Rachel Zegler, Gal Gadot,
Emilia Faucher, Ansu Kabia, Andrew Burnap
durata: 1 ora e 49 minuti
giudizio Cei: consigliabile, semplice