Nel pomeriggio di lunedì 31 ottobre monsignor Cerrato ha dapprima presieduto a Biella le esequie di una cara amica – Gabriella Landone Soragna, sostenitrice, collaboratrice e presenza attiva nella locale Comunità dell’Oratorio di San Filippo – e si è poi recato a Susa per assistere alla traslazione dell’urna con le spoglie del Beato Edoardo Rosaz.
Entrambi gli eventi li ha anche brevemente ricordati nell’omelia al cimitero di Ivrea martedì.
Rivolgendosi ai fedeli che gremivano la chiesa di San Filippo a Biella, all’inizio della sua omelia ha spiegato che “...avrei dovuto essere in viaggio per Susa, dove fra poco viene trasportata in Cattedrale l’urna del Beato Edoardo Rosaz, ma non posso mancare, qui con voi, in S. Filippo, a questa Messa in cui affidiamo al Signore la nostra Gabriella e con fede le diciamo arrivederci nel momento della sua partenza per la Casa luminosa e bellissima nella quale il Signore Gesù è andato a prepararci un posto. Andrò più tardi a salutare questo grande figlio del Piemonte (Beato EdoardoRosaz, ndr), che mi è molto caro e in relazione al quale non posso dimenticare un fatto: il 14 luglio 1991, quando san Giovanni Paolo II lo beatificò a Susa, c’era anche Gabriella con il gruppo di amici biellesi; c’eravamo andati per onorare il nuovo Beato, ma anche per vedere ed ascoltare il Papa che abbiamo profondamente amato e che è stato una roccia nel nostro cammino di fede. Ricordo come là, di fronte a lui, Gabriella lo guardava, e come gioiva delle scritte che la comunità cristiana di Susa aveva posto in città, nella lingua materna di quel grande Pontefice: “Bóg zapłaç”: Dio ricompensi! Ricordo che Gabriella diceva: è la cosa più bella che possiamo dire a Papa Giovanni Paolo, e non solo perché è qui con noi!”.
Redazione Web