(elisabetta acide) . “Il mese di maggio, dedicato a Maria, sia il momento per pregare “il Rosario per la pace”.
Lo chiede Francesco ai fedeli riuniti in piazza San Pietro, il 3 maggio 2023 e ricorda anche “la richiesta di Fatima ai tre pastorelli” di pregare “il Rosario ogni giorno per la pace nel mondo e la fine della guerra”.
Ogni anno il Papa, in occasione del mese di maggio nel quale il popolo di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria, invita a recitare il Santo Rosario.
Un invito importante, che si inserisce nella tradizione del “mese mariano”, un invito per le famiglie, per le comunità: recitare il rosario, riscoprirne la bellezza, recitarlo da soli o insieme e come ogni anno, la comunità di Borgo Revel si riunisce per recitarlo insieme, prima della santa Messa delle ore 19.
In questi anni di cammino sinodale, la Segreteria Generale del Sinodo ha invitato i Sinodi delle Chiese Orientali Cattoliche, le Conferenze Episcopali e i Santuari Mariani a realizzare il mercoledì 31 maggio 2023, memoria liturgica della Visitazione della Beata Vergine Maria e conclusione del mese mariano, un momento di preghiera per affidare a Maria, Madre della Chiesa, i lavori della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Tra le indicazioni fornite dalla Segreteria Generale del Sinodo quella di realizzare il momento di preghiera in un santuario mariano e “le singole comunità parrocchiale, in accordo con il proprio vescovo diocesano, sono invitate a realizzare in quel giorno un momento di preghiera per i lavori del Sinodo” – clicca qui –
Borgo Revel come comunità parrocchiale, ha celebrato la S. Messa e recitato il rosario davanti alla grotta di Lourdes che ospita una statua della Vergine, portata qui da alcuni parrocchiani devoti, a seguito del loro pellegrinaggio e servizio di volontariato da Lourdes.
Mese di Maria, mese di maggio: un impegno comunitario ed un cammino in unità di preghiera perché il Rosario aiuta a mettere Cristo al centro della meditazione cristiana, come faceva Maria che “serbava e meditava le cose”, perché si pongono al centro gli episodi significativi della storia della salvezza, non è solo ripetizione meccanica di formule, ma meditazione biblica, una “scuola di Maria” per la nostra vita.
Recitare il rosario insieme, come comunità, è mettere al centro Cristo, metterlo tra noi, nella nostra borgata, è pregare per noi, per la pace, per i sacerdoti, per i vicini, per i lontani, per i giovani e gli anziani, per i sofferenti e per chi ha bisogno di Dio, per l’unità dei cristiani, per il dialogo fra i popoli.
Pregare l’Ave Maria è pregare con fede Cristo, contenuto nel centro della preghiera.
La scelta della recita del Rosario ogni giorno nel mese di maggio è un atto di comunione con tutti quelli, vicini e lontani che si uniscono in preghiera nel mese di maggio, anche la scelta di recitare il 29 aprile in occasione del pellegrinaggio parrocchiale al Santuario di Crea, il Santo Rosario meditato presso le cappelle del Sacro Monte, e il 31 maggio, presso la grotta di Lourdes allestita nel cortile parrocchiale, e’ l’unione con Maria in preghiera come in quel Cenacolo, come Chiesa che prega per una rinnovata effusione dello Spirito Santo.
Relazione costante di preghiera, dunque, fatta di semplicità, di un “intrattenersi” con Dio come Maria, una preghiera che racchiude la bellezza di quei racconti dei Vangeli che narrano la notizia della salvezza, quelle parole dell’Angelo che diventano nostre ‘Rallegrati Maria, piena di grazia, il Signore è con te e quel saluto di Elisabetta “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”.
Abbiamo contemplato la fede docile di Maria, che si fida senza riserve di Dio e si mette totalmente nelle sue mani. Rinnoviamo ogni giorno, non solo a maggio, la recita del santo rosario, perché diventi crescita spirituale autentica, un auspicio di pace, perché la pace vera è dove c’è il Vangelo e Maria ci aiuta a “guardare a Cristo” vera pace.
Nell’ omelia il parroco don Valerio D’ Amico, ha condotto una riflessione su Maria donna del cammino , che ci aiuta in questo cammino sinodale e lo fa attraverso una rilettura della sollecitudine di Maria a partire dal brano di Vangelo della liturgia odierna.
Il parroco consegna ai presenti 3 parole: ascolto, decisione, azione.
Maria sa ascoltare, sa ascoltare Dio. Anche noi dobbiamo imparare ad ascoltare e non solo udire . Chiediamo a Dio di aprirci le orecchie e per adorare la Parola.
Decisione : Maria medita, domanda. Spesso ci lasciamo travolgere e trascinare dagli eventi .
Maria medita e domanda, non ha fretta. Chiediamo a Maria che illumini le nostre menti perché le decisioni siano illuminate è frutto del discernimento che viene dallo Spirito.
Azione : Maria va dalla cugina Elisabetta . Si mette in cammino, subito , con sollecitudine , dopo aver ricevuto l’ annuncio , la stessa sollecitudine che la porterà a dire al Figlio, prima che i commensali se ne accorgano : “ non hanno più vino”.
Chiediamo che le nostre mani e i nostri piedi si muovano con sollecitudine verso Gesù e verso gli altri , con il servizio ai fratelli.
Guardiamo a Maria come modello di fede, di meditazione, di discernimento ed azione .
Al termine della celebrazione della Santa Messa delle ore il 31 maggio, la comunità parrocchiale si riunisce in un momento conviviale, l’ “ Aperipopolo mariano”, organizzato in collaborazione con la priora della festa dell’Assunta, Savino Rosalia, i priori ed il gruppo parrocchiale dei giovani IMatot e del gruppo parrocchiale Arcobaleno.
Tradizione inaugurata nel precedente anno, vuole essere un momento di vita comunitaria sinodale.
Il gruppo dei cantori “Andar a Messa cantando”, ha accompagnato con i canti mariani la celebrazione liturgica, il gruppo dei lettori della parrocchia, ha animato la recita del rosario.
Il Rosario è terminato con la lettura della preghiera a conclusione del mese di maggio e con la preghiera per il cammino sinodale.
“Desideriamo pregare, unendoci alla preghiera di tutta la Chiesa in sinodo, in quest’ultimo giorno di maggio. Ci rivolgiamo alla Vergine Maria pregando: Aiuta, o Madre, la nostra fede! Apri il nostro ascolto alla Parola, perché riconosciamo la voce di Dio e la sua chiamata. Sveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi, uscendo dalla nostra terra e accogliendo la sua promessa. Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore, perché possiamo toccarlo con la fede. Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui, a credere nel suo amore, soprattutto nei momenti di tribolazione e di croce, quando la nostra fede è chiamata a maturare. Semina nella nostra fede la gioia del Risorto. Ricordaci che chi crede non è mai solo. Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cammino. E che questa luce della fede cresca sempre in noi, finché arrivi quel giorno senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo, nostro Signore!
(Papa Francesco, Lettera enciclica Lumen fidei)
PREGHIERA PER LA CHIESA IN CAMMINO SINODALE
Preghiamo Padre santo, che nel cammino della Chiesa, pellegrina sulla terra, hai posto quale segno luminoso la beata Vergine Maria, per sua intercessione sostieni la nostra fede e ravviva la nostra speranza, perché nessun ostacolo ci faccia deviare dalla strada che porta alla salvezza.
La comunità riunita a celebrare il santo Rosario è una comunità sinodale, perchè racconta la bellezza di una preghiera contemplativa semplice, accessibile a tutti, grandi e piccoli, per famiglie, antica e nuova, è la preghiera che ci fa comunione, comunità, che ci accompagna, per mano a Maria , a Cristo.
Lo sappiamo lo ha detto Gesù: “Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.”(Mt 6,7-8) .
Ci siamo “ascoltati”, abbiamo provato a “dialogare”, abbiamo provato a camminare, ora è il tempo della preghiera comunitaria, fra noi, guardando a Maria che ci ha guardare a Cristo, come comunità parrocchiale riunita, forse abbiamo bisogno di purificare il nostro modo di parlare dagli esuberi verbali e riprendere il nostro cammino con pazienza e umiltà, soprattutto nel nostro rapporto con Dio.
Davanti al volto di Cristo, incamminiamoci ancora, con rinnovata fede, insieme, imparando il segreto della preghiera che non consiste nel segnalare alla Sua misericordia situazioni o bisogni, ma immergere il nostro cuore nello spazio silenzioso della sua volontà di bene per noi e per tutti.