(Elisabetta acide) Ancora un “anniversario” con don Valerio, quello della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta  il 27 settembre 2014.

La ricorrenza è stata ricordata domenica 24 settembre a Borgo Revel, quando abbiamo celebriamo la  XXV ° Domenica del Tempo Ordinario e il Vangelo parlava di “operai nella vigna” a qualunque ora.

Gli “operai” siamo tutti ed in particolare i sacerdoti, che si affaticano a “raccogliere” messe e uva.

E non volgiamo lasciarli soli, non vogliamo lasciarlo solo.

Abbiamo ricordato il 9° anno di ordinazione di don Valerio,  questa felice ricorrenza richiama tutto il popolo di Dio e la nostra comunità a rendere grazie per il dono inestimabile del sacerdozio ministeriale. Cristo Signore lo ha reso strumento della sua azione di lode al Padre e della sua missione di salvezza a servizio dei fratelli, perché in unione con il vescovo agisca e parli in suo nome per trasformare tutti i credenti in offerta pura a Dio gradita.

Abbiamo voluto unire le nostre preghiere, perché il Signore possa  conceda a don Valerio la grazia di un fecondo ministero in una sempre più stretta intimità con Cristo, pastore delle nostre anime.

La comunità vuole rivolgere un “ad maiora”, come usanza degli antichi (“a cose maggiori”) a cose “grandi” ed “importanti” come il ministero sacerdotale richiede, non senza assicurargli preghiere e collaborazione per il prosieguo di un’attività pastorale che speriamo, sempre più feconda e produttiva.

Siamo in festa per questo dono del sacerdozio e lo siamo anche se a volte, vista la sua giovane età, ci “permettiamo” di “tirargli le orecchie” (che non sarebbe fuori luogo, l’anniversario della sua ordinazione coincide anche con il suo compleanno) e in questi due anni lo abbiamo fatto un po’ tutti, ma lo abbiamo fatto con affetto e lui lo ha fatto a noi, come pastore , quando necessario e quando le sue “ pecore” uscivano dall’ ovile in modo disordinato ... Anche queste “incomprensioni ” sono dono, perché “ci importa”, perché si vorrebbe questo o quello… e magari il parroco vuole “altro”…

La comunità insieme.

La comunità in preghiera.

Affetto sincero quello dei parrocchiani per la condivisione della Parola e del Pane , nutrimento vero della vita di comunità .

Il bello della comunità parrocchiale con il suo parroco è questo e lo sappiamo, in questo percorso sinodale, la Chiesa si sta “sforzando” di farlo ancora di più, occorre “discernere” tutti, battezzati, ordinati, popolo di Dio, le “cose migliori”, perché tutti vorremmo le “cose migliori” per noi.

La comunità parrocchiale, gestita, di anno in anno, ècresciuta a tal punto da meritare il riconoscimento unanime di quanti partecipano all’attività che si svolge in parrocchia a tutti i livelli.

Nell’ Omelia per l’Ordinazione presbiterale di don Valerio d’Amico Ivrea,  nella Cattedrale di Ivrea,il  27 settembre 2014 Mons.Edoardo Cerrato diceva: “solo continuando a crescere in questo sostanziale rapporto con Gesù che vi ha chiamati e vi ha accompagnati fino a questo passo, voi sarete preti Suoi, uomini capaci di donare la vita per portare la salvezza che Egli ci offre a tutti coloro che incontrate e che andrete a cercare. Parlerete di Lui, annuncerete Gesù Cristo Figlio di Dio, Salvatore dell’uomo, di tutto l’uomo; donerete la Sua Grazia nei Sacramenti che amministrerete: sarete la voce e la mano di Cristo che, pregando il Padre alla mensa dell’Eucaristia, quando istituì lo stesso Sacerdozio, ha detto – lo abbiamo ascoltato poco fa nel Vangelo (Gv 17, 6.14-19) : «Come tu, Padre mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo. Consacrali nella verità». Sarete «ministri della riconciliazione con Dio» come ha detto l’Apostolo, e la salus animarum, la salvezza delle anime, che è la suprema legge della Chiesa, sarà la suprema legge del vostro ministero…”

Vogliamo anche noi “rinnovare” con le parole di Mons Vescovo l’augurio per il nostro parroco: unito a Cristo e unito alla comunità a lui affidata, alla “sua” comunità, dove non ci sono “operai oziosi” che stanno in piazza, ma tutti, sia quelli del mattino che quelli della sera, vogliono essere “operai nella vigna”.

La preghiera dei fedeli si è elevata con la richiesta a Dio di una particolare intercessione perché don Valerio nel suo ministero possa sempre essere segno di Cristo tra il suo “gregge”, segno di Grazia per il mondo, operaio tra gli operai nella vigna del Signore.

Il momento di ringraziamento a Dio, si è caratterizzato al momento dell’offertorio.

Ecco il testo letto in chiesa, che ha accompagnato le offerte all’altare.

Presentazione dei doni

“Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”; (Mc 1, 17): è l’invito che Cristo rivolse un giorno ai primi discepoli incontrati sulla riva del mare di Galilea.

“Vieni, seguìmi”. È l’invito che un giorno il Signore fece risuonare nel tuo cuore e nella tua mente don Valerio ,  Farò di te un lavoratore nella mia vigna.

San  Giovanni Paolo II nella ricorrenza del 50° della sua ordinazione sacerdotale ricordava: “Ogni vocazione sacerdotale è un grande mistero, è un dono che supera infinitamente l’uomo. Ognuno di noi sacerdoti lo sperimenta chiaramente in tutta la sua vita quotidiana.”

In occasione dell’anniversario dell’ordinazione presbiterale del 27 settembre, come comunità, nel portare all’altare i doni, vogliamo pregare per il nostro sacerdote e per tutti i sacerdoti.

CALICE E PISSIDE:

L’offerta dei doni, nella Celebrazione Eucaristica, segna il momento culmine della nostra partecipazione al Sacrificio di Cristo.

Il vino, contenuto nel calice, è il segno di festa e di gioia di questo giorno; te lo presentiamo, Signore, perché diventi il tuo sangue.

Le ostie contenute nella pisside diventeranno il corpo di Gesù , chicco di grano, morto e risorto per diventare il pane della vita.

CASULA – STOLA – CAMICE

Ti offriamo, Signore, questa veste sacerdotale quale segno della nostra appartenenza alla Chiesa, riconoscenti a te per averci donato Don Valerio a guida della nostra comunità, un parroco per noi e riconoscenti ai Sacerdoti per aver messo le loro vite al servizio del popolo.

CONFETTI

I confetti,  protagonisti delle cerimonie più importanti della nostra vita, simboleggiano il  ringraziamento da donare  a tutti e agli amici per la loro preghiera, presenza e vicinanza. Lo avevamo fatto in occasione dell’arrivo di don Valerio a Borgo Revel, lo rifacciamo oggi perché il dono del parroco, rinnovi  entusiasmo alla comunità