Allestimento della Chiesa parrocchiale in occasione della celebrazione eucaristica del 30 aprile 2023

***

(elisabetta acide) – Eucaristia, Comunione, Comunità: 3 parole per comprendere la gioia del Sacramento che quattro bambini di quarta elementare hanno ricevuto  per la prima volta.

Una data importante nel percorso della loro fede e della vita. Un evento di Grazia,  che il 30 aprile ha visto la Comunità riunita per accompagnare con la preghiera 4 bambini che hanno ricevuto la Prima Comunione.

Si sono preparati con i loro catechisti in un cammino di scoperta con un percorso mistagogico per accompagnare all’ incontro con Cristo ed a “permanere con Lui”.

Un cammino insieme, come quello che ha visto protagonisti due discepoli in cammino verso Emmaus, immagine esemplare dell’incontro che la Chiesa nell’Eucaristia fa con il suo Signore. L’esperienza di quei due diventa l’esperienza dei bambini che si accostano per la prima volta all’Eucaristia, la nostra esperienza, un’esperienza di comunità, del “restare con Lui” e tra noi. Gesù si fa “compagno di viaggio”, li interroga, si interessa della loro vita, si lascia “coinvolgere” nei loro problemi, li ascolta, e celebra : Eucarestia è presenza di Cristo, è frutto della potenza dello Spirito Santo, è dono alla Chiesa.

Ci fa bene come comunità riflettere sull’importanza dell’Eucarestia in occasione della celebrazione delle prime Comunioni nella nostra comunità parrocchiale.

Accompagniamo Andrea, Lorenzo, Andrea e Manuel.

Lo abbiamo letto nella celebrazione eucaristica della III domenica di Pasqua e  il Parroco don Valerio D’Amico, nell’omelia, lo ha ricordato.

L’episodio  del Vangelo chiamato “dei discepoli di Emmaus” (Luca 24,13-35), è di una bellezza sconcertante: il “ compagno di viaggio” conforta, cerca di comprendere il loro sconforto e disillusione, ma li provoca a uscire fuori dall’apatia ed a  cammina insieme, annunciando.

Due discepoli parlano di Lui, si interrogano,  ricordano le sue “parole” e le sue “opere” , fanno spazio a quello sconosciuto e  lasciano che  spieghi loro quanto è accaduto: I loro occhi non si aprono subito, ma “il loro cuore comincia ad ardere”. Questa è la cosa di cui abbiamo bisogno come comunità, ricordare Gesù, leggere la Sua Parola,  meditarla, raccontare la  crocifissione e la Risurrezione e annunciare. Non dobbiamo “fuggire” a Emmaus, ma andare a Gerusalemme, insieme, raccontando Gesù.

Anche noi, come comunità, dobbiamo camminare con Andrea, Lorenzo , Andrea e Manuel, dobbiamo aiutarli a comprendere che nulla sarà più come prima, che quella speranza, quel Pane, ha donato la Vita, quella vera, ha donato quella Gioia piena che viene da Cristo Risorto.

I discepoli si siedono a mensa e lo “riconoscono”: Gesù nutre e trasforma.

Nell’Eucarestia, facciamo esperienza dell’annuncio dirompente: se Cristo non fosse Risorto, vana sarebbe la nostra fede.

Camminiamo come comunità con  questi bambini con il nostro esempio, con il nostro annuncio, con la nostra vita, riunendoci a spezzare il Pane come comunità rinnovata : L’ Eucaristia e’ sacramento ecclesiale e trova in Cristo il suo modello di comunione .

Il cammino che dobbiamo fare  è lo stesso che Gesù fece fare ai due discepoli e passa attraverso la riscoperta della Parola di Dio e dell’Eucaristia.

Lo ricorda il Vangelo del giorno “Io sono la Porta”, “Io sono il Pastore”.

Nell’ omelia, commentando il Vangelo del giorno il parroco, “consegna” ai bambini quattro riflessioni:

  • Gesù è Risorto e Presente
  • Gesù ci ama
  • Gesù è l’amico più grande
  • Gesù ci attende

Rinnoviamoci come comunità e raduniamoci intorno all’Eucaristia per rinnovare il nostro Battesimo con l’ “ebbrezza dello Spirito” per continuare a camminare con la stessa gioia espressa nella corsa del ritorno dei discepoli a Gerusalemme. Loro, che era usciti dal cenacolo a testa china, ora vi ritornano per ricongiungersi con i fratelli, per intrecciare cammini, per portare la gioia della Pentecoste a tutti.