(elisabetta acide) – Una messa partecipata a Borgo Revel in onore di san Giovanni Bosco, con la presenza degli ex allievi salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che con i parrocchiani si sono uniti in preghiera.

Tra le Figlie di Maria Ausiliatrice che si sono unite alla preghiera dei parrocchiani, il gradito rientro a Borgo Revel, di cui è originaria, di Sr. Anna Bailo.

Il gruppo cantori “Andar a Messa cantando“, riferimento costante per la parrocchia ha accompagnato la celebrazione con i “Canti salesiani”.

 

Il Parroco, Don Valerio D’Amico, nell’omelia evidenzia come la presenza  di ex allievi ed allieve della famiglia salesiana in questo paese,  fa sorgere spontanea la riflessione per il sentimento di lode a Dio e di riconoscenza ai suoi generosi servitori, i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice,  per l’immenso lavoro educativo che è stato svolto.

L’ educazione deve essere un impegno di tutti, dai genitori alla comunità.

Un’opera, quella dell’educazione, che assomiglia molto alla semina: si semina  e bisogna farlo generosamente, nella certa speranza che il frutto, con l’aiuto di Dio, non mancherà.

Ogni volta che si celebra san Giovanni Bosco, come tutti i santi, noi ammiriamo il dono del Signore, fatto alla Chiesa, per questi esempi di fede ed impegno.

Parlando anche ai bambini presenti alla celebrazione, don Valerio ricorda che nel Vangelo c’è un brano di grande significato e che esordisce: “Gesù chiamò a sé un bambino e lo pose in mezzo a loro” (Mt 18,2); in questo gesto si ritrova tutto Don Bosco, come vi si ritrova la vita di tanti altri Santi e Sante che hanno dedicato la loro esistenza all’educazione delle nuove generazioni.

Mettere al centro il bambino è una delle scelte di Cristo che più ha trovato seguito e suscitato “fantasia di carità” nella storia della Chiesa, perché esprime l’amore paterno e materno di Dio rivelato in Gesù Cristo. Il primato dei piccoli nel Regno dei cieli la Chiesa non lo annuncia solo a parole, ma con i fatti; lo mette in pratica con l’impegno di innumerevoli sacerdoti, catechisti, insegnanti, animatori, con iniziative solide, come avviene anche qui nella nostra piccola parrocchia.

Era spinto e motivato dalla Parola del Signore Don Bosco, un testimone profetico e al tempo stesso concreto, capace di coinvolgere per il bene dei giovani persone di idee e condizioni diverse: ecco ciò che ci ha lasciato.

Don Valerio, al termine dell’omelia, ha lasciato un pensiero :

“Agli ex allievi ed allieve presenti voglio lasciare un pensiero: se don Bosco fosse qui credo, vi direbbe quello che san Paolo scrisse ai Filippesi:  “Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare” (Fil 4,9).

E ancora: “Rallegratevi nel Signore sempre” (Filippesi 4).

Sul letto di morte, San Giovanni Bosco affidò a coloro che gli erano vicini queste parole: “Facciamo del bene a tutti, del male a nessuno! (…) Dite ai miei ragazzi che li aspetto in Paradiso”.

Così ci aiuti a vivere e a lavorare il Signore, che su questo altare, come in ogni celebrazione eucaristica, si fa per noi nutrimento di vita eterna.”

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Al termine della celebrazione don Valerio ha consegnato agli ex allievi presenti una medaglietta di san Giovanni Bosco e Maria Ausiliatrice

Ed a tutti i presenti una immagine del santo con la preghiera al padre e maestro della gioventù che è stata recitata insieme.

Non poteva mancare un momento di convivialità, perché la famiglia salesiana è anche questo: gioia, allegria, condivisione, collaborazione; perché lo stare insieme in comunione di valori nella comunità è la condizione per formare “buoni cristiani e onesti cittadini”.