(elisabetta acide) – Si è inaugurata lunedì 5 giugno, alle ore 20,45 nei locali della Parrocchia di Sant’Anna in Borgo Revel, la rassegna dei 10 lunedì della formazione, dal titolo “Gli sguardi di Gesù”, iniziativa che vede il “cantiere aperto” nell’impegno della comunità parrocchiale di “essere sinodo”.
Ne abbiamo parlato nell’articolo di domenica – leggi cliccando qui – .
Prima relazione dedicata alla pagina del Vangelo di Marco 10,17-24, uno sguardo ed un incontro con “un tale” davanti ad un gruppo discreto di persone che hanno accolto con piacere la proposta della comunità.
Il cantiere della formazione aiuta ad assimilare “uno stile di Chiesa” che è quello sinodale, con la condivisione delle pagine del Vangelo al servizio della formazione, della vita, dell’ascolto, del discernimento.
La discreta partecipazione all’incontro, caratterizzata da una grande attenzione, è segnale del “germoglio sinodale” che ha al centro la “relazione”, l’annuncio, la vita, le persone.
L’incontro si è aperto con la presentazione da parte del gruppo parrocchiale attivo nell’organizzazione delle manifestazioni liturgiche, dell’iniziativa e la presentazione del relatore, don Valerio D’Amico, parroco delle comunità di Verolengo e Borgo Revel, Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano e Cappellano dell’Ospedale civico di Chivasso, che ha intrattenuto i presenti con una riflessione che ha avuto come esordio la precisazione importante: guardare e vedere.
Vedere, essere visto, è un’operazione importante nella vita umana ed i Vangeli, nei racconti riguardanti Gesù, ci dicono che egli ha ascoltato, ha parlato, ha visto… e ogni evangelista nel narrare azioni e parole di Gesù mette in evidenza in particolari occasioni, e in un suo modo proprio, il vedere, il guardare di Gesù.
Don Valerio ha precisato che il brano scelto, tratto dal Vangelo di Marco è significativo, in quanto, l’evangelista dedica una particolare attenzione al vedere di Gesù, ai suoi modi diversi di guardare, a tal punto che è stato definito “il Vangelo degli sguardi”.
Fatte le necessarie premesse, per entrare nel testo, si procede ad una analisi del testo stesso con riferimenti importanti, che aiutano a riflettere sulle istanze dell’uomo, non solo di quel “tale”, ma di ogni uomo, che con urgenza, corre, chiede, domanda, vuole “certezze” e risposte.
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L’incontro con il giovane ricco viene analizzato ed ampliato anche con i versetti successivi, dove lo sguardo di Gesù, diventa “gli sguardi”, sulla folla e sui discepoli.
Il brano dell’incontro tra Gesù e il “Tale che aveva molti beni” ( di cui l’altro evangelista Matto, ci dice essere giovane ) è particolarmente eloquente sul vedere di Gesù.
Don Valerio, nell’analizzare il “sistema comunicativo” di quello sguardo, si sofferma sul versetto: “Allora Gesù, fissato lo sguardo su di lui, lo amò”, “ho de Iesoûs emblépsas autô egápesen autòn” (Mc 10,21), dove attraverso il “vedere”, il fissare lo sguardo, Gesù comunica in modo profondo con quel tale, gli dice “ti vedo”, conosco il tuo cuore e ti accolgo.
Con quello sguardo, Gesù, che prima aveva rivolto una domanda diretta al tale “perché mi chiami buono?”, ora gli consente di sperimentare la “bontà”, quella bontà di Dio, quell’amore, incommisurato e totale, quell’amore che “scende in profondità”, che “smuove le viscere”.
Ma Gesù, “vede” e “chiede”, non si ferma al guardare o all’osservare, esige una risposta, un cambiamento…
E quel giovane se ne va rattristato…
Lo sguardo di Gesù (emblépsas) ha raggiunto il giovane ricco, ma non è riuscito a liberarlo dalla prigione dell’avere per collocarlo nella libertà dell’essere umano, nella capacità di “vedere”, di “lasciarsi guardare, interpellare”, di rispondere con fede e fiducia a “quello sguardo”.
Interessante la riflessione lasciata ai presenti, che ha suscitato un dibattito tra i partecipanti, sul tema del “riconoscere” lo sguardo di Dio e sul tema della libertà dell’ uomo: ognuno può farsi discepolo, può “ far spazio” nella sua vita al Signore, ma deve “accogliere” il suo sguardo.
Il brano del Vangelo interpella il quotidiano di ciascuno, il desiderio di cercare il volto di Gesù, il suo sguardo.
Gesù ci guarda, vede ciascuno di noi, fissa lo sguardo sul nostro volto e guardandoci ci ama. Noi crediamo a questo sguardo?
Quanto ci lasciamo guardare? Quanto sappiamo Vedere? Quanto i nostri sguardi sono per Dio e per i fratelli?
L’appuntamento è per settembre con il secondo incontro, dove protagonista sarà quello sguardo, accanto ad un pozzo, nell’ora più calda del giorno.
Ecco qui di seguito il calendario di tutti gli appuntamenti che, è forse bene ricordarlo, sono aperti a tutti, non soltanto ai parrocchiani di Borgo Revel: questo ciclo di incontri può diventare un’occasione semplice quanto importante di formazione e crescita nelle Fede per tante persone e per un territorio ampio.