L’associazione culturale Luci (guidata da Ennio Pedrini) i è data un obiettivo, tra gli altri: rivalutare la figura di Salvator Gotta, letterato originario di Montalto Dora che dopo aver raccolto un successo notevolissimo, nella prima parte del secolo scorso e fino agli anni ’60, è per così dire finito nel dimenticatoio.
Dall’11 al 20 novembre l’associazione, in collaborazione con Comune di Borgofranco, Edizioni Pedrini e Radio Spazio Ivrea, darà vita al festival letterario “Figure dimenticate del Piemonte – 135° anniversario di Salvator Gotta”: festival itinerante, che muoverà i suoi primi passi a Crescentino (Vc) e Valmacca (Al), per poi approdare a Ivrea e concludersi a Borgofranco, a Palazzo Marini. Venerdì 11, alle 10 si è tenuto un incontro con gli studenti dell’Istituto “Calamandrei” di Crescentino: introdotta dalla professoressa Ilaria Rey, l’autrice Luciana Banchelli ha presentato “Il Piemonte di Salvator Gotta”, con letture di “Addio vecchio Piemonte”.
Nel tardo pomeriggio, alle 18, trasferimento a Valmacca, dove si è svolta la conferenza “Salvator Gotta cittadino onorario del Comune di Valmacca”, la presentazione di “Antologia Salvator Gotta” e letture tratte da “Addio vecchio Piemonte”; ha moderato il giornalista Massimo Iaretti.
Domenica 13 l’atelier Eporedia New di via Arduino a Ivrea ha ospitato la collettiva di pittura “Il Piemonte in tela”: inaugurazione alle 17, seguita da letture tratte dalle opere di Salvator Gotta, sempre a cura di Luciana Banchelli.
Hanno espto Ezio Francescotti, Roberto Croin, Eugenio Pacchioli, Tony Muroni, Pasquale Filannino, Marco Pepè, Ettore Della Savina, Daniela Borla (gli ultimi due artisti sono anche i curatori della rassegna).
L’esposizione resterà visitabile sino a mercoledì 16 novembre, dalle 16 alle 18.
Ed eccoci a oggi, mercoledì 16, quando alle 10,15 al Liceo “Carlo Botta” sarà presentata la “Antologia Salvator Gotta” dalla sua curatrice Luciana Banchelli, mentre alle 11 Fabrizio Dassano illustrerà la propria opera “Ritratti – Donne e uomini nella storia del Canavese” (entrambi i volumi sono editi da Pedrini).
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Redazione Web