Stephen King ha lasciato un’impronta indelebile su mia moglie Luciana e su di me. Questo soprattutto grazie al capolavoro cinematografico di Stanley Kubrick, tratto dal suo romanzo “Shining”, e a un’esperienza personale piuttosto singolare.

Il nostro viaggio di nozze iniziò infatti in un antico hotel, trasformato in appartamenti. Arrivammo in una notte di fine giugno, sotto una pioggia battente, muniti di chiavi e di tutte le istruzioni necessarie. L’hotel, avvolto dall’oscurità, sembrava deserto. Nel parcheggio, solo la nostra Fiat 127. Salimmo al quinto piano con l’ascensore, accompagnati dal sinistro scricchiolio dei nostri passi sui pavimenti di legno.

La notte trascorse in un silenzio irreale. Al mattino, però, sentimmo l’ascensore in funzione e dei passi nel corridoio. Uscimmo subito, curiosi di incontrare altri ospiti o il personale, invano. Eppure, il sacchetto della spazzatura era scomparso. Una sottile inquietudine si era insinuata nei nostri pensieri, come se fossimo sul set di “Shining” nell’hotel sperduto tra le montagne innevate del Colorado. Complice il freddo e le nevicate, dopo due giorni di quel “profondo senso di isolamento”, decidemmo di concludere il nostro viaggio di nozze in Sicilia.

La straordinaria capacità narrativa di King ha ispirato anche altri capolavori cinematografici, come “Il miglio verde”. Nel settembre di trent’anni fa usciva nelle sale uno di questi film, “Le ali della libertà”. Racconta la vicenda di Andy, condannato ingiustamente all’ergastolo per l’omicidio della moglie. In carcere stringe una profonda amicizia con “Red” Redding e, grazie alle sue abilità finanziarie, riesce a migliorare le condizioni di vita dei detenuti.

Dopo anni di vessazioni, Andy mette in atto una fuga ingegnosa, conquistando finalmente la libertà. In una delle scene più memorabili del film, Andy diffonde per tutto il carcere la Canzonetta sull’aria da Le nozze di Figaro di Mozart. La leggerezza e la bellezza del brano si trasformano in un potente simbolo di libertà e speranza, un messaggio fragile ma tenace di resistenza contro l’ingiustizia.

“Era come se un uccello meraviglioso fosse volato via dalla grande gabbia in cui eravamo, facendola dissolvere nell’aria, e per un brevissimo istante tutti gli uomini di quella prigione si sentirono liberi” (“Red” Redding)

“O si fa di tutto per morire…o si fa di tutto per vivere. Io scelgo di vivere” (Andy)