In paese non hanno mai voluto saperne di affidare la gestione del servizio idrico integrato alla Smat. E la gestione “autarchica” dell’acquedotto fin qui ha funzionato senza grossi problemi: merito, secondo il sindaco Franco Cominetto, di bilanci comunali in ordine che hanno sempre consentito una manutenzione seria e continuativa dell’impianto, peraltro affidata ai cantonieri comunali, quindi senza aggravi di costi per il contribuente.
Una scelta simile, inevitabilmente, comporta qualche disagio: da questa settimana e per una decina di giorni, a Burolo, sarà necessario far bollire l’acqua a scopo precauzionale, e non è da escludere che in alcuni momenti i rubinetti rimangano all’asciutto. Questo perché – come ampiamente pubblicizzato in paese – è giunto il momento di affrontare i lavori di pulizia delle sette sorgenti che alimentano l’acquedotto, la cui vasca andrà a sua volta trattata con il cloro.
Durante l’opera è possibile che si abbiano infiltrazioni di materiale terroso e residui di cloro nella rete.
Tale attività di manutenzione, ha spiegato ancora Cominetto, viene programmata ogni due anni, per eliminare i sedimenti che si depositano nelle vasche: e solo in queste occasioni viene immesso del cloro, mentre di norma le sorgenti vengono trattate con un debatterizzatore a raggi ultravioletti.
L’acqua immessa nella rete di Burolo è particolarmente apprezzata, essendo l’acquedotto alimentato dalle sorgenti Guizza, che si trovano sull’altro versante della Serra e riforniscono anche l’omonima azienda di acque minerali di Donato Biellese.