“Antò, fa caldo”, recitava una pubblicità estiva di alcuni decenni fa, e oggi possiamo ripeterla con altrettanta sicurezza. Sì, fa caldo e ogni estate esploriamo le statistiche per intuire, come una sorta di piccola consolazione, se sarà peggio delle precedenti, e ricordarci che siamo sopravvissuti a tante estati calde, e forse, ma solo forse, riusciremo a sopravvivere anche a questa.

Come mai ci sentiamo tanto afflitti dal gran caldo? Perché temiamo seriamente per la nostra salute e per la nostra sopravvivenza? Perché l’innalzamento della temperatura è qualcosa che ci rimanda ad un segnale d’allarme. Mentre le lucertole, deliziosi animali a sangue freddo, beneficiano delle temperature molto calde e si rilassano all’esposizione al sole, noi, mammiferi a sangue caldo, diventiamo irritabili, infastiditi, sbuffoni, lamentosi e, ovviamente, cerchiamo un riparo dalla canicola estiva.

Quando sentiamo di “andare a fuoco” e di non riuscire a respirare regolarmente, mentre il sudore ci imperla la fronte e la pressione cade a precipizio, ci agitiamo, e sale quel livello di ansia che ci allerta di un pericolo imminente che sta mettendo a serio rischio la nostra sopravvivenza. D’altra parte il cervello è uno strumento meraviglioso ed ha un’architettura capace di elaborare segnali provenienti sia dal proprio interno, centralmente, sia provenienti dalle parti più periferiche del nostro corpo.

Ecco che il caldo agisce come un detonatore che scatena una serie di reazioni che centralmente vengono elaborate come prodromi di un attacco di panico. D’altra parte l’afa e gli alti livelli di umidità, ci fanno sentire più facilmente stanchi, spossati, con difficoltà a respirare; in condizioni di caldo si dorme male la notte, non si riescono a completare correttamente quei cicli del sonno utili a sentirsi ristorati al risveglio, più ore di luce e anche più intensa pongono l’essere umano in una condizione di maggiore attività che può scaturire in comportamenti aggressivi e di insofferenza.

Come si combatte il caldo? Attuando quei consigli che conosciamo tutti e che non valgono solo per “le persone di una certa età”. Prima di tutto vanno ascoltati i segnali del nostro corpo, dando loro una giusta risposta. L’eccessiva sudorazione e la sensazione di svenimento non sono l’avviso di un imminente attacco di panico ma sono il segnale che il nostro corpo sta perdendo una serie di energie che possiamo recuperare bevendo e rallentando le attività di quel momento. Portare gli occhiali da sole, oscurare leggermente le stanze in cui si soggiorna aiuta il cervello a riposarsi e a sfruttare le proprie energie per altri processi mentali.

Aumentare il consumo di frutta e verdura ci sostiene nel fabbisogno vitaminico e di sali minerali utili a tenere un equilibrio biochimico, mentre si dovrebbero moderare tutte quelle scorpacciate che impegnano il sistema digerente, e fanno sentire ulteriormente appesantiti: dovrebbero essere accuratamente evitate soprattutto la sera, tanto più se si tende a cenare molto più tardi del solito, per poter preservare una certa qualità del sonno.
Sapendo che con questo grande caldo si rischia di essere più affaticati e psicologicamente più provati, bisognerebbe evitare le situazioni di maggiore tensione, bisognerebbe aumentare la capacità di leggersi dentro e di rimandare ad un altro momento, magari semplicemente appena farà più fresco, incontri o confronti più impegnativi.

E, accanto a tutto questo, provate a pensare a quelle sensazioni che a vostro avviso rimandano al fresco, a sensazioni di benessere, provate a fare esercizi di visualizzazione mentale in cui vi immaginate di essere ai piedi di una cascata, in cui sentite la frescura avvolgere tutto il vostro corpo o in un altro luogo che per voi è sinonimo di benessere, di fresco, di pace. Attraverso piccoli esercizi mentali possiamo provare a prendere le distanze da quelle sensazioni di malessere provocate dal caldo e, se poi tutto questo non dovesse essere sufficiente, non ci resterà che ripetere: “Antò, fa caldo!”.

Tanto poi l’estate passa. Natale non è così lontano: farà certamente più freddo e avremo tutto il tempo per lamentarci anche di quello!