L’Organizzazione meteorologica mondiale ha certificato che il Piemonte è diventata la regione più arida d’Europa.
Già dal mese di febbraio in alcuni Comuni sono attive le autobotti perché le riserve scarseggiano, e alcuni sistemi di irrigazione (soprattutto per i campi) sono stati razionati.
Sulle montagne della Valle d’Aosta ha nevicato pochissimo (la neve è diminuita da 144 a 128 cm), riducendo così la portata della Dora Baltea.
Secondo i dati forniti nel rapporto Arpa Piemonte, la situazione è davvero critica: l’agricoltura rischia una stagione estiva a dir poco complicata.
Il neo direttore generale dell’Arpa Piemonte, Secondo Barbero, sostiene che il 2022 è stato per il Piemonte “il peggior anno sotto il profilo idrologico degli ultimi 65”.
“Per quest’estate – prosegue Barbero – qualche problema dovremo affrontarlo. Certamente ci si sta muovendo per mettere a disposizione dell’agricoltura nuovi elementi e strumenti per usare al meglio la risorsa. Si sta ragionando per consentire di avere dei prodotti a scala, per usare al meglio le risorse disponibili, compresi gli strumenti satellitari, e disporre di dati aggiornati e puntuali sulla situazione attuale”. Preoccupati gli agricoltori che stanno preparando i campi per la messa a dimora di ortaggi e frutta. “Stiamo seminando nella polvere – affermano –, se non piove abbastanza per ricaricare le falde quest’estate ci vieteranno l’uso dell’acqua potabile per l’irrigazione di orti e giardini, e a quel punto sarà veramente dura”.
Sara Martinetti
Redazione Web