E così i cinghiali da quest’estate sono arrivati a Carema (nel senso: ce n’erano già, ma quest’anno il numero è notevolmente aumentato). Gli ungulati sono stati avvistati in branchi, composti anche da cuccioli, in alcuni campi e soprattutto tra i filari dei vigneti, alla ricerca di cibo, causando numerosi danni.
Il fenomeno dell’assalto a campi coltivati e vigneti è dovuto anche alla siccità: i cinghiali di solito rimanevano nelle aree boschive in alto al paese, ora sono scesi a valle in cerca di nutrimento.
Si tratta di animali che possono raggiungere i due quintali di peso, sono ostinati, possenti e abili a scavare; grufolando rivoltano le zolle di terra, scavano buche non solo per cercare radici e tuberi, ma anche per trovare refrigerio e fare bagni di fango.
Non sempre risultano efficaci le recinzioni o i sistemi di dissuasione chimica o acustica, a cui l’animale finisce per abituarsi.
Nella dieta autunnoinvernale i cinghiali prediligono uva, ghiande, radici e castagne.
Da non dimenticare che possono anche costituire un mezzo di trasmissione di patologie pericolose come le pesti suine o le tubercolosi.
Fortunatamente la Regione Piemonte da settembre ha deciso misure urgenti e mirate per diminuire la presenza di questi ungulati sul territorio.
Per info: www.regione.piemonte.it/web/pinforma/notizie/misure-urgenti-per-diminuire-presenza-dei-cinghiali.
Sara Martinetti