Passionaria, esuberante, ma al tempo stesso molto riservata e soprattutto legatissima alle tradizioni del nostro Carnevale: queste le caratteristiche principali di Federica Ranieri in Grijuela, scelta per ricoprire il ruolo di Mugnaia per l’edizione 2019.
 
Dell’eroina della nostra festa presenta tutti gli elementi più distintivi: caparbia e dal carattere molto forte, come un vero ariete, spirito libero e ribelle, talvolta perfino fuori dagli schemi, pur essendo un affermato avvocato e pur avendo fin da bambina sognato di vestire l’abito bianco della Vezzosa, il cui ruolo rappresenta la massima esaltazione di schemi e di una rigida tradizione consolidatasi nei secoli. “La prima volta che ho indossato l’abito ho provato una sensazione fortissima, come per l’abito da sposa. Ne sentivo tutto il peso e la responsabilità. Ho forse percepito una certa ansia per tutte le regole che questo simbolo porta con sé. La seconda volta, però, è stata bellissima e ho capito che quella era la scelta giusta e che stavo per realizzare un sogno e un’aspirazione che avevo fin da piccola”.
 
Nata a Torino l’11 aprile 1981 Federica arriva giovanissima a Ivrea al seguito dei genitori, entrambi stimati avvocati, e respira fin da subito il clima carnascialesco. A causa degli impegni lavorativi di mamma e papà, viene affidata per lunghi periodi a Laura Nicolotti, che presto rappresenta per lei ben più che una semplice tata. La famiglia Nicolotti, infatti, è molto legata a tutte le tradizioni della parte storica del nostro Carnevale. Quando ancora era bambina il figlio di Laura, Massimo, prestava servizio nello Stato Maggiore, prima di diventare Generale nel 2006. “I miei primi ricordi di Carnevale risalgono a quando, da bambina, dormivo sul divano di Laura e il sabato notte Massimo rientrava con gli amici ufficiali dopo il ballo della Mugnaia. Lasciavano gli stivali tutti in fila nel tinello e le mantelle appese. È un’immagine che ancora conservo nella memoria”. Nel 1988 Federica inizia anche lei il suo percorso nel Carnevale. In quell’anno è Abbà per il rione di San Salvatore e, nel 1992, palafreniere per la sorella Cecilia, anche lei Abbà.
 
A 14 anni la passione per la Battaglia delle arance porta Federica a entrare nell’Asso di Picche, ma dopo soli due anni, nel 1997, inizia l’avventura sui carri da getto. Oggi è normale vedere ragazze sui carri, ma allora era molto raro, ancor di più da minorenne. Il primo carro è “Il Contado del Canavese”, ma ne seguono tanti altri tra cui “I Falchi di Re Arduino”, “La Vecchia Eporedia” e “I Cavalieri del Tricolore”, a cui Federica resta legata per molti anni, fino ad approdare a “I Conti Casana”, vincitori dell’ultima edizione del Carnevale nel tiro a quattro. Su un altro carro è sbocciato anche l’amore con Luca Grijuela, il Toniotto, fino ad allora fedele arancere a piedi negli Scorpioni d’Arduino, a cui si è iscritto anche quest’anno: “I Cavalieri delle Rosse Torri” è il loro carro nel 2007 e nel 2008. Federica e Luca si erano conosciuti durante le vacanze di Natale di un paio di anni prima grazie all’amico comune Nicola e nel 2009 si sposano a Ivrea, andando a vivere fin da subito in Piazza Maretta, dove ogni anno si svolge la Fagiolata Benefica del Castellazzo, presso la quale Federica ha prestato servizio come “fagiolina” fino allo scorso anno.
 
Nel 2010 Federica e Luca sono stati sposi nella cerimonia della Zappata dello Scarlo di Sant’Ulderico. Negli anni successivi arrivano anche gli amatissimi figli, Jacopo Giacobbe (oggi 5 anni) e Leone Ramon (di 3 anni), che prendono il secondo nome rispettivamente dal nonno materno e dal nonno paterno. “Uno dei momenti più belli da Mugnaia forse l’ho già vissuto ed è quando mi è stata data questa splendida notizia. In quell’istante l’emozione è stata travolgente”. Affacciarsi al balcone? “Un’esperienza unica, anche perché il Carnevale per me è come una lunga storia d’amore e condividerla con tutto il popolo in festa è straordinario”.