Appuntamento lunedì 18 dicembre, alle 10 a Chivasso.
La montagna riparte dalla Città simbolo della storia dei popoli alpini e della Politica per le montagne europee.
Citata anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel recente incontro del 4 dicembre con Uncem.
Amministratori pubblici, Cittadini, docenti Universitari, studenti, Associazioni, persone impegnate in associazioni e istituzioni – piemontesi, valdostani, trentini, ladini, veneti, valtellinesi, liguri, cuneesi, valsusini – si ritroveranno a Chivasso lunedi 18 dicembre.
Un incontro pubblico istituzionale, non una commemorazione della “Dichiarazione delle popolazioni alpine” del 1943, anche se lo spirito che animerà i partecipanti proverà a essere molto vicino a quello di Chanoux, Page, Chabod, Coïsson, Malan, Peyronel e Rollier che nel dicembre 1943 stilarono il celebre documento che ha posto le basi dell’autonomia delle Alpi.
Una mattinata di riflessione sulle difficoltà e sul destino politico delle montagne che per valori, tradizioni di governo, sensibilità e buone pratiche possono portare un contributo innovatore al sistema politico-economico locale e nazionale, europeo. Verso gli Stati uniti d’Europa.
Il convegno Uncem di lunedì mattina alle ore 9,30, dal titolo “Carta di Chivasso 1943-2023. Enti locali, territori, montagna per le trasformazioni del tessuto istituzionale” si terrà nella Sala Consiliare del Municipio.
Si inserisce nelle celebrazioni per gli 80 anni della “Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine” che a Chivasso coinvolgeranno istituzioni, docenti universitari, studiosi, autorità e esponenti di realtà associative.
La Giunta comunale chivassese – che Uncem ringrazia per l’impegno – le promuove in collaborazione con il Movimento Federalista Europeo (MFE), il Centro Studi sul Federalismo di Torino, la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI), Uncem, il Centro Culturale Protestante di Torino, le sezioni ANPI della Provincia di Torino e di Chivasso, la Fondazione Luciano Bolis di Pavia, l’Unitre di Chivasso, il Liceo Classico Scientifico Musicale Isaac Newton e l’Istituto di Istruzione Superiore Europa Unita di Chivasso.
Gli eventi, patrocinati dalle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta, si svolgeranno in una tre giorni di grande interesse, con il primo appuntamento fissato per sabato 16 dicembre nella sala consiliare del Comune di Chivasso. Poi lunedì 18 e martedì 19 dicembre.
“Stiamo attraversando crisi – affermava il professore e giurista valdostano Robert Louvin, nel 2012 proprio a Chivasso – nelle quali sentiamo più che mai la necessità di valorizzare territori e identità. Chiamiamo a raccolta popoli delle Alpi per un percorso comune di impegno nuovo. Così ci ritroviamo e saremo in molti, con uno spirito simile a quello del 1943“.
Che senso ha oggi un incontro delle comunità alpine, delle montagne italiane?
Siamo contro il flusso della storia?
Si deve ripartire proprio dai territori, dalle Autonomie locali che lavorano insieme, Comuni uniti e coesi, per uscire dalla crisi politica, ambientale, economica.
Vivere in montagna o vivere in pianura è profondamente diverso ed è proprio dalle peculiarità dell’abitare e dell’aver abitato per millenni in un territorio difficile che trae la linfa la cultura alpina – ma anche appenninica – che può offrire grandi risorse in questa fase storica.
La Carta di Chivasso avanzò la proposta di trasformare l’Italia in un sistema politico federale e repubblicano, con un’organizzazione su base regionale e cantonale. Per le sue caratteristiche, la Carta mostra notevoli similitudini con il celebre Manifesto di Ventotene.
“Lavoriamo per sentirci meglio dentro la casa comune delle Alpi, non solo per chi vive in montagna, ma anche per la campagna, la città, le valli – evidenziano Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte -. Vale anche per l’Appennino. Ponendo la questione delle Alpi, proponiamo il ritorno a un paese vero, legato ai territori. Le Alpi presentano oggi grandi sfide, ma anche risorse ambientali e comunità da valorizzare. Dobbiamo metterci in rete tra di noi, mantenendo la nostra identità politica, costruendo forza delle Autonomie per una vera autonomia, per l’attuazione della Costituzione e in particolare del titolo V, per rifome durature, nuovo assetto istituzionale, impegno per i diritti di cittadinanza, portando e offrendo quei valori e principi che stanno nella Carta di Chivasso, dunque nell’arco alpino, nella sua Storia, nei paesi e nelle culture. Sono per tutti, per l’Italia e per l’Europa”.
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Redazione Web