Il Consiglio di Biblioteca e l’assessorato alla Cultura guidato da Claudio Bethaz organizzano per oggi, venerdì 24 febbraio, alle 21 al Centro congressi “Piero Martinetti”, la proiezione (a ingresso libero) del docu-film “Si può fare”, che racconta il viaggio di oltre 1.200 km di Matteo Gamerro, 43enne ingegnere di Barone Canavese, affetto da sclerosi multipla dall’età di 19 anni, che il regista romano Thomas Torelli ha deciso di trasformare in film.

Matteo ha affrontato il tratto italiano della Via dell’Angelo, che va dalla Sacra di San Michele, in valle di Susa, a Monte Sant’Angelo, sul Gargano, grazie a una speciale “joelette” per sentieri non battuti. Torelli racconta attraverso le immagini il viaggio intrapreso nel 2021 nel primo tratto di quel lungo percorso, quello che ha portato Gamerro dal Piemonte fino a Roma.

Il messaggio è che “Niente può limitare un sogno”: nonostante la malattia gli abbia tolto la sua autonomia e indipendenza fisica, l’entusiasmo, la voglia di vivere e di avere nuovi sogni non sono mai mancati a Matteo.

E così grazie ai suoi cari e ai suoi amici nell’estate del 2021 ha realizzato il suo sogno. Partendo.

Fin dal primo momento ho capito che questo film sarebbe stato una sfida sia tecnica che registica – ha detto Torelli –. Come fare un film su una persona ferma su una sedia, che quasi non parla, e comunica al mondo attraverso un puntatore oculare che con voce metallica legge i pensieri scritti? Come far emergere le sue emozioni, come dare voce ai suoi pensieri anche durante il cammino? Come farlo rimanere protagonista della sua storia? Ho deciso che per raccontare questa sfida era importante partire dalle origini, da quando la sua malattia non era neanche un insospettabile pensiero. Quella di Matteo è una storia di speranza, coraggio e determinazione, che ci dimostra in maniera lampante come, grazie a una grande forza spirituale, sia possibile superare qualsiasi barriera, fisica e mentale”.

Mi piacerebbe fosse una cosa un po’ di tutti, perché prima di lasciare questa vita, cosa che spero accada il più tardi possibile, vorrei lasciare un segno del mio passaggio, un’opera che testimoni quanto sia stupenda la vita. Non abbiamo il diritto di sprecarne nemmeno un secondo a lamentarci”, ha dichiarato Matteo in un’intervista.

“Si può fare” sarà nuovamente proiettato venerdì 3 marzo nel Teatro dell’Oratorio di Caluso in due repliche, alle 18 e alle 21.

Per partecipare ci si deve prenotare ai numeri 370/30.49.356, 011/98.94.934 o 011/98.94.932.

Le offerte raccolte durante la serata saranno devolute all’associazione “Si può fare con Matteo Gamerro”, che si propone di favorire la promozione culturale e l’inclusione sociale, l’aggregazione, la cooperazione e la condivisone di esperienze in una logica di crescita evolutiva, e dimostrare che, nonostante la malattia o disabilità, “la vita è sempre degna di essere vissuta”.

Redazione Web