Sabato scorso 4 marzo, sono stati ricordati due protagonisti della guerra partigiana in Canavese: Livio Colzani, classe 1921, di Seregno, e il rivarolese, Flavio Berone, di tre anni più giovane.
Nascosti in una casa del paese, Berone e Colzani furono scoperti e catturati su delazione.
I due partigiani furono a lungo torturati dai militi della Guardia nazionale repubblicana, ma non si lasciarono strappare alcuna informazione.
Vennero fucilati il 6 marzo 1944 contro il muro della chiesa di Castelnuovo Nigra, fra gli insulti dei torturatori.
A promuovere la commemorazione è stato il Comune di Seregno, presenti il sindaco della città brianzola, Alberto Rossi, la pronipote di Colzani e una rappresentanza dell’Anpi seregnese; a rappresentare il Comune di Rivarolo è stato Guido Novaria, consigliere delegato alla Memoria.
Alla cerimonia ha assistito il sindaco di Castelnuovo Nigra, Enrica Caretto.
A Rivarolo, una targa sistemata all’inizio del viale dedicato a Flavio Berone ricorda il sacrifico della madre del partigiano, Vittorina Gamba Berone, che combattè e morì (appena 7 mesi dopo) sulle stesse montagne dove fu catturato il figlio.
Redazione Web