Partiamo con la “centenaria”, venerdì pomeriggio. Appartenendo ad una generazione maschile che, ben prima delle discutibili e spesso ipocrite “quote rosa”, dava sempre la precedenza alle donne, inizio dalla visita alla mitica zia di mia moglie Luciana, Clara. Arrivata allo straordinario traguardo del centesimo compleanno, ci ha accolti con un grande sorriso e una voce squillante. Una gioia da giovinetta ed una mente lucida e vivace, con tante domande su figli e nipoti e pronta anche a ricordare la schiera di pronipoti che hanno benedetto la sua lunga vita. Espressioni di felicità, di preoccupazione e di partecipazione alle vicende di tante persone care e amate, che ancora la colmano di attenzione per ciascuna di esse.
Da non credere! Una vita vissuta per metà all’interno del Cammino Neocatecumenale, nel quale ha compiuto tutti i passi per essere più che pronta ad accogliere il premio per il suo fedele ed amabile impegno. Ma senza fretta, però! Infatti, prima di salutarci, promette alcuni ricami in dono a ciascuna delle cinque nipoti femmine, Luciana compresa. L’unico nipote di “sesso forte” potrà solo ammirarne i delicati decori.
Sabato mattina, con decine di migliaia di amici e compagni di cammino, abbiamo riempito piazza San Pietro, per incontrare Papa Francesco nel giorno in cui si festeggiava il centenario della nascita di don Giussani. Don Luigi ha rappresentato con il suo carattere e la sua parola un poderoso richiamo all’amore per il figlio di Dio fatto uomo, che assomma in sé tutto quanto di bello, buono, giusto e vero desidera il cuore di ogni uomo.
Dalla scoperta di questo “spirto gentil” che anima ogni cuore, ha attirato alla Chiesa proprio mentre il “mondo” strappava e allontanava dalla fede. Dopo 17 anni dalla sua salita al cielo, il movimento nato dalla sua personalità carismatica, dalla sua capacità educativa e dalla sua fedeltà alla chiesa, appare ancora giovane e vivace con il volto di bambini, di tanti ragazzi e anziani provenienti da tutte le parti del mondo.
E Papa Francesco ha chiesto a questa bella compagnia di accompagnarlo nella triplice profezia per la pace, per l’amore ai poveri e per l’apertura a tutti i popoli, “fratelli e sorelle” del nostro mondo in pericolo.
“I leoni sono miseri e affamati; a chi cerca
il Signore non manca alcun bene” (Sal 33,11)