Da più di un anno, a causa delle ridotte precipitazioni, molti acquedotti sono entrati in crisi e hanno dovuto procedere a limitazioni di vario genere nell’erogazione dell’acqua potabile. “Finora la nostra Società – afferma il presidente della Cooperativa Acqua Potabile Chiaverano, Alessandro Revel Chion – è riuscita, con notevoli sforzi, a garantire un servizio normale. Ma data la continua assenza di precipitazioni nel primo trimestre di quest’anno, invitiamo gli utenti ad assumere fin da ora comportamenti adeguati, evitando sprechi e usi non consoni alla situazione attuale”.
L’invito è anche ad anticipare il riempimento di piscine e vasche di riserva per l’uso irriguo, in modo da non mettere poi in crisi l’acquedotto nel periodo estivo, quando aumenta già di norma il consumo domestico.
E si fa presente, inoltre, che le utenze “irrigue” potranno anche essere sospese, in caso di emergenza.
“Nello spirito di collettività che sta alla base della nostra Cooperativa – conclude Revel Chion – continueremo, se possibile, a fornire ad alcuni paesi vicini limitate quantità di acqua potabile, nel caso di una loro emergenza idrica”.
Più drastiche le decisioni assunte a Palazzo – Comune che cura in proprio l’acquedotto, senza averne ceduto la gestione a Smat come la stragrande maggioranza dei Comuni del torinese – il sindaco Silvano Signora ha infatti emesso un’ordinanza che vieta di irrigare e innaffiare orti, giardini e prati, lavare i cortili e le automobili, riempire fontane ornamentali e piscine (che, a quanto risulta, a Palazzo sono particolarmente numerose, in relazione al ridotto numero di abitanti).
“È una decisione – ha spiegato il primo cittadino – che ho assunto per evitare che si arrivi a dover affrontare una grave carenza idrica in estate. Ho emesso l’ordinanza quando, un paio di settimane fa, avevo verificato che l’acqua che sgorga dalle sorgenti era calata, e il livello nelle vasche di accumulo sulla sera si era drasticamente abbassato. Ora è tornato nella norma: ma per il momento l’ordinanza resta attiva, non vorrei si ripetesse l’emergenza della scorsa estate”: quando si era stati costretti a interrompere l’erogazione dell’acqua per ben 90 notti, dalle 23 alle 6 del mattino.
Redazione Web