CHIVASSO – Sabato 25 maggio la comunità pastorale del Duomo, con una bella liturgia eucaristica celebrata al parco del Sabiuné, ha chiuso l’anno pastorale e catechistico. Per il secondo anno consecutivo è stata organizzata, dalle sezioni Fidas di Castelrosso e Verolengo, una biciclettata aperta ai ragazzi che hanno frequentato il catechismo, alle loro famiglie e ai gruppi che collaborano alle attività delle parrocchie. Nel primo pomeriggio molti dei partecipanti si sono trovati a Castelrosso davanti alla chiesa dei Santi Giovanni e Rocco e da lì, seguendo l’argine del Canale Cavour, sono arrivati alla zona ex Agip dove una ventina di persone li attendevano; seguendo la via Mezzano hanno raggiunto il ponte che collega la città con il Borgo Enel, poi la carovana è entrata nello storico viale e da qui nel parco del Bricel. Pedalata dopo pedalata è stato percorso l’argine sovrastante gli orti della regione Brozola, piegando verso l’Orchetto per approdare al Sabiuné.
Una sostanziosa merenda preparata dai volontari Fidas attendeva i ciclisti. Al termine del rifocillamento i ragazzi, guidati dagli animatori, hanno giocato, mentre i due presidenti dell’associazione dei donatori di sangue, Stefano Clerici e Alberto Barbaro, hanno brevemente illustrato la loro attività – che non sempre, purtroppo, basta a soddisfare la domanda degli ospedali – e detto delle difficoltà nel reperire giovani che siano interessati a questa forma di solidarietà. “Vengono una volta, per provare, e poi non li vedi più!”, è stata la sconsolata conclusione. Il dono del sangue è indubbiamente un grande atto d’amore nei confronti del prossimo, ma, purtroppo, molti in buona salute e nella fascia d’età giusta non rispondono agli appelli che le associazioni deputate alla raccolta lanciano nel corso dell’anno.
Alle loro considerazioni si è unito don Davide Smiderle, rammaricandosi che molti ragazzi che hanno ricevuto i Sacramenti dell’Eucaristia e della Cresima non frequentino più l’oratorio e gli incontri di catechesi che lì vi si svolgono, ogni sabato. “Le famiglie purtroppo – ha sostenuto il parroco – non spingono i ragazzi: anzi sono aumentati quelli che non ricevono più la Cresima, Sacramento invece richiesto da ragazzi più grandi”. Ha aggiunto che non solo nel campo spirituale c’è disinteresse, ma pure in quello politico e sociale: molti ragazzi asseriscono che non vanno a votare e non si interessano dei problemi che travagliano la nostra società. “Ai nostri tempi – ha ricordato (e i suoi tempi non sono così remoti!) – non vedevamo l’ora di andare al seggio ed esprimere il nostro voto!”. Purtroppo la tecnologia assorbe troppo l’attenzione dei ragazzi e non lascia spazio ai momenti di socialità.
Dopo la Messa, molto affollata, castelrossesi e verolenghesi sono tornati a casa, senza disdegnare una fermata per la “merenda sinoira” presso l’asilo di Castelrosso.
franca sarasso