Si sono svolti nella mattina di martedì, in Duomo, i funerali di Dorina Cena, maestra di taglio e cucito e membro dei Pittori di Via Platis, associazione nata negli anni ’70 intorno al maestro Francesco Fossati.
Dorina era chivassese del rione Pesci Vivi, suo papà un cestaio che aveva bottega in via del Collegio: chi scrive ricorda bene il negozio all’angolo con il vicolo che unisce la suddetta via a via Teodoro II.
Il fratello di Dorina continuò la professione paterna, ma a Cuorgnè e, a Chivasso, il negozio fu chiuso.
Lei da giovane voleva fare la pittrice, ma la mamma non volle saperne delle inclinazioni artistiche della figliola e non le permise di assecondarle, suggerendole invece di imparare a cucire.
Negli anni ‘50 aprì una scuola di taglio e cucito nella casa che s’affaccia a piazza del Castello: scuola assai frequentata perché le donne cercavano di confezionare gli abiti da sé, per loro stesse e famiglia, visto che i negozi di abbigliamento eran pochi e i soldi non abbondavano.
Credo Dorina abbia insegnato a cucire alla stragrande maggioranza delle signore della città.
Era molto capace, aveva grande manualità ed esperienza nel progettare modelli.
Ricordo bene che la sarta che cucì l’abito e il mantello di mia sorella, quando nel ‘72 impersonò la Bela Tôlera, andò da Dorina a farsi preparare i cartamodelli.
La scuola era anche luogo dove socializzare e le ragazze che la frequentavano intessevano durature amicizie.
In seguito affiancò al cucito la sua passione: la pittura.
Entrò a fare parte di un consesso molto noto come i Pittori di Via Platis, insieme ad artisti come Rigoletti e Pronestì, e anche in quel sodalizio divenne amica di tutti per il carattere buono e onesto. Amava dipingere gli angoli caratteristici della città, ma no disdegnava i ritratti.
Un segno nitido e pulito caratterizza le sue opere.
Aveva sposato Alvaro Scapecchi, toscano di San Giovanni Valdarno che, alla fine della guerra e avendo perduto i genitori, tramite parenti era stato inviato a Montanaro da un congiunto che faceva il sarto.
Si conobbero, si sposarono e da loro nacque Giorgio che, ancora oggi, gestisce il negozio di abbigliamento sportivo in via del Collegio.
Dorina lascia una bella eredità morale; ha detto bene un amico, al termine delle esequie: ovunque ha perorato la causa della socializzazione ed è stata amata e stimata da tutti.
Franca Sarasso
Redazione Web