Ci ha lasciati nei giorni scorsi Sesto Rimondotto, venditore di macchine agricole, persona affabile, calma e molto nota in città e nei paesi limitrofi in cui resiste la presenza di aziende agricole.

La passione per i motori l’aveva nel sangue.

Originario di Savigliano, figlio di contadini, già da ragazzo aggiustava i guasti alle macchine che aiutavano nel lavoro dei campi.

Si era trasferito a Chivasso con la famiglia negli anni ‘60: i suoi genitori erano affittuari della cascina Sant’Anna, storica azienda agricola lungo la statale 26 – per intenderci dove ora sorge l’area Chind –.

Più che fare il contadino era di aiuto nel riparare i pezzi rovinati, vuoi dall’usura, vuoi da un incidente; con il fratello si era trasformato in imprenditore e aveva iniziato a vendere e riparare macchine agricole. Dapprima la sede della ditta era a Torassi, lungo la statale 11, poi l’aveva trasferita a Chivasso in corso Galileo Ferraris e infine nell’attuale sede in via Torrazza.

Aiutato dal figlio Silvio, titolare della Agrimond dal 1995, aveva continuato a coltivare la sua passione per le attrezzature agricole Anche dopo il passaggio del testimone, aveva continuato a frequentare l’officina e a dare saggi consigli: lui aveva imparato sul campo e, si sa, la pratica vale più di tanti libri.

A Chivasso aveva conosciuto la moglie Maria, figlia “d ‘la Gina del Belvedere”, titolare di una trattoria molto nota in città.

Maria, dopo che la mamma aveva ceduto le armi, aveva continuato a cucinare piatti piemontesi nel proprio locale, senza per questo tralasciare la famiglia.

I miei genitori erano amici di Maria e Sesto, con altri facevano parte del gruppo degli Amici di Capodanno: insieme organizzavano la festa per l’arrivo del Nuovo Anno, e non solo, con location a casa Gerra. Ho un caro ricordo di Sesto: mai nervoso, sempre gioviale, allegro, grande lavoratore.

Di tutte quel gruppo di persone affiatate, sono ormai poche quelle che restano a testimoniare una profonda amicizia che le ha legate per moltissimi anni.

 

Franca Sarasso