Gli studenti del Liceo “Isaac Newton” protestano da martedì mattina contro la decisione – assunta a suo tempo dalla Città metropolitana – di spostare sei classi, per carenza di spazi nel plesso di via Paleologi, presso la sede dell’alberghiero “Ubertini” di via Ajma.

Il provvedimento ha coinvolto cinque classi quinte e una quarta, i cui allievi hanno però coinvolto nella protesta anche i compagni di altre classi: un domani potrebbere toccare ad altri spostarsi nella sede provvisoria, alla periferia della città.

All’inizio dell’anno avevamo già fatto presente tutti gli aspetti negativi di questa decisione – hanno detto gli studenti –: in primis la mancanza di mezzi di trasporto adeguati per il collegamento con il centro della città e la stazione ferroviaria e degli autobus, per raggiungere i quali ci vuole mezz’ora di cammino”.

I ragazzi, spostandosi a piedi, devono percorrere corso Galileo Ferraris, una delle arterie principali per l’accesso alla città, e quindi molto trafficata, con conseguenti problemi di sicurezza; altri scelgono di seguire i binari della linea Chivasso-Asti (non percorsa dai treni) e raggiungere la stazione.

Poi ci sono disagi che riguardano gli spazi: gli studenti del “Newton” non devono avere contatti con quelli dell’“Ubertini”, per cui non hanno a disposizione macchinette per caffè e colazione, non c’è un’aula docenti, non quella per chi ha scelto l’alternativa alla religione cattolica; gli allievi sono costretti a sostare nei corridoi, insieme ai professori.

Anche l’orario subisce l’effetto “classi in via Ajma”: per consentire ai professori di spostarsi fra le due scuole, i blocchi delle lezioni sono di due o tre ore, scombussolando anche gli orari della sede centrale.

Abbiamo proposto di stringerci un po’, le sei classi spostate in via Ajma potrebbero occupare per le lezioni alcune aule che servono per attività collaterali, con turnazione delle classi stesse”, dicono i ragazzi: ma la proposta non è stata accolta.

a.s.

Redazione Web