Dopo tre anni di sospensione, come ha ricordato don Davide Smiderle, è tornata domenica scorsa la tradizionale fagiolata benefica all’oratorio “Beato Angelo Carletti”, e si sono così aperti i festeggiamenti per il Carnevale, alla presenza della Corte 2023.
Sabato, nel primo pomeriggio, i “soliti noti” Pierangelo e Luigino Gerra, Tonino Actis, Carlo Piccoli, Carlo D’Onghia, Doriano Formia e altri esperti si sono ritrovati in oratorio per iniziare a preparare i pentoloni di fagioli.
A essere sinceri venerdì gli addetti avevano già pulito e cernito i legumi secchi e poi li avevano messi a bagno per farli rinvenire, come da prassi.
Il fatto è che erano ben 150 i chilogrammi di fagioli da cuocere, insieme a 630 cotiche e a 600 salamini.
Sabato sul tardi sono stati accesi i fuochi sotto ai calderoni, trasportati sotto al porticato, e domenica mattina, come si poteva evincere dal profumino che si percepiva nelle vie vicine, i fagioli erano pronti per la distribuzione.
Il parroco è giunto in oratorio tra le Messe delle 8 e delle 9 per benedire tutto quel ben di Dio: ha ringraziato quanti si sono messi in gioco, ha ricordato chi non ha sufficiente cibo e ha sottolineato come quella fosse la domenica in cui la Chiesa prega per i malati di lebbra, non solo quella fisica, che è stata parzialmente sconfitta, ma anche quella dello spirito.
Ha poi impartito la benedizione sui presenti e augurato buona festa a tutti, allontanandosi di corsa per la nuova celebrazione eucaristica.
Moltissimi i chivassesi accorsi a prendere, con pentole e casseruole, questa delizia tipica del territorio.
È una tradizione, quella della fagiolata, che si perde nella notte dei tempi: a Chivasso, prima dell’arrivo di don Davide, la Pro Chivasso L’Agricola preparava i fagioli nel Foro Boario in un primo tempo, poi nella piazzetta del Castello (ricordo benissimo quante notti mio padre, che era il coordinatore dei cuochi della fagiolata, ha dedicato a questa attività!).
A distribuzione finita si è tenuto in oratorio il pranzo, aperto a tutti, presenti i personaggi carnevaleschi.
Le offerte raccolte per il prelievo dei fagioli cotti con cotiche e salamini andranno, detratte le spese, per il restauro del Duomo.
Franca Sarasso
Redazione Web