Secondo appuntamento della rassegna “Immaginando” del Cai chivassese, giunta al trentesimo anno di vita, sabato 29 ottobre in un Teatrino Civico affollato al limite della capienza.
Due gli eventi: la premiazione del concorso fotografico voluto da sodalizio per celebrare i cento anni dalla fondazione e “Poesie
di luce”, immagini in multivisione di Carlo De Agnoi.
La sezione chivassese aveva bandito un concorso fotografico, aperto a tutti, su tre temi: Il bianco e nero, La montagna vissuta, Tutto in un dettaglio.
La giuria presieduta da Sandro Ambrosio, presidente del fotoclub “La Tola“, e composta anche da Angelo Malvasia, Laura Rebora, Igor Tosso, Luca Boetti, ha esaminato le 150 foto pervenute e individuato i vincitori.
Per la sezione Il bianco e nero si sono classificati ai primi tre posti Andrea Gabrieli, Filippo Pesando e Marco Berto.
Per La montagna vissuta Sergio Angella, Andrea Gregorio Ferraris e Adriano Carrer.
E per Tutto in un dettaglio Roberto Cilenti, Andrea Gabrieli e Marco Ferraro.
Il primo premio consisteva in un buono per un pernottamento al rifugio “Guido Muzio”, il secondo e il terzo in buoni per acquisti di materiale tecnico in negozi specializzati.
Sono poi state consegnate le pergamene ai concorrenti che hanno meritato la menzione: fra loro Gianni Capello, Roberto Piazza, Rosella Bruno, Claudia Bianchini, Pier Carlo Bocca.
Al termine Gianni Capello ha presentato Carlo De Agnoi, montebellunese, appassionato di fotografia, che monta le sue immagini in multivisione, tecnica artistica che consiste nell’abbinare foto e musica.
Carlo ha spiegato il procedimento seguito per montare i suoi elaborati e proiettato sei presentazioni molto suggestive: Isole Far Oer, La pietra e il sole, Il compagno di viaggio, Aere, Lo spirito errante e Sulle orme degli antenati.
Ognuna di queste ha incantato lo spettatore per le immagini curate e i luoghi presentati, alcuni dei quali danno l’idea della piccolezza dell’uomo di fronte alla natura, come per esempio le rocce del deserto Coyote Buttes, dune di sabbia compattata dal tempo dai colori incredibili.
Ne Lo spirito errante, oltre a immagini e musica, c’è una voce narrante che esprime i pensieri di chi si domanda se per noi, uomini moderni e usi a vivere in società, sarebbe possibile rimanere isolati, a contatto con la sola natura.
La conclusione è che sarebbe assai difficile affrontare l’isolamento, privati della vicinanza di altri esseri umani.
Molti gli applausi per Carlo De Agnoi, che è di casa a Chivasso, visto che periodicamente torna a presentare le sue prede “fotografiche”.
Franca Sarasso
Redazione Web