La domenica di Carnevale ha visto la Corte partecipare alla Messa delle 11,15 in Duomo, presieduta dal prevosto don Davide.

All’omelia il celebrante ha commentato il brano di Vangelo (Mt. 5, 38-48) sottolineando che la logica dell’uomo è diversa da quella di Dio: non siamo sempre disposti a porgere l’altra guancia, a lasciare, oltre che alla tunica, anche il mantello, ad amare anche i nostri nemici.

Il camminare sulla strada bella, ma impegnativa, dell’amore non è sempre facile: il perdono è prerogativa del cristiano, ma spesso si perdona solo a parole e nel cuore rimane il rancore, il desiderio di aspettare al varco chi ci ha offeso.

L’uomo deve chiedere a Dio la grazia della Perfezione, e di essere misericordiosi verso gli altri.

Al termine della celebrazione eucaristica la rituale foto di gruppo sui gradini dell’altare e Dario Lavesero, all’organo elettrico, con il coro che aveva animato la liturgia, ha intonato l’inno della Bela Tôlera.

Alla celebrazione delle 18,30, invece, il maestro Matteo Saverio Grasso, organista titolare del Duomo di Valenza e membro della Associazione Organistica del Canavese, ha eseguito all’organo alcuni brani dalla Messa Solenne in Do maggiore di Vincenzo Antonio Petrali, lombardo, uno dei massimi esponenti della musica organistica italiana dell’800.

Nel XIX secolo furono composte musiche specifiche per liturgia a imitazione della grande musica da teatro, quella dei grandi compositori come Rossini e Verdi.

Oltre ai canti consueti della liturgia è stato eseguito, come preludio, un Ripieno, poi la Suonata per l’Offertorio e quella per la Consumazione e, infine, la Marcia per dopo la Messa.

Come specificato prima dell’inizio della celebrazione, l’esecuzione dei brani non ha voluto proporre un spettacolarizzazione della liturgia, ma portare alla riscoperta di un linguaggio musicale che ha fatto parte della nostra storia e, a suo tempo, ha invitato alla preghiera.

La musica festosa, senza essere anacronistica o inadeguata, vuole essere momento di festa, considerando che il Carnevale impazza in città.

f.s.

Redazione Web