“Anna Frank doveva morire?”: questa la domanda che si pone Davide Fadda nel libro presentato lo scorso 25 gennaio alla Biblioteca MoviMente.
Paolo Vettori ha svolto il ruolo di moderatore, mentre ha introdotto la serata Vinicio Milani, presidente della sezione Anpi chivassese, che ha voluto l’evento in vista del Giorno della Memoria del 27 gennaio. L’autore sostiene una tesi molto concreta: l’Anna Frank autrice del famoso “Diario”, scritto mentre con i genitori e un’altra famiglia era nascosta in una soffitta di Amsterdam, ha assunto tutte le caratteristiche di un personaggio mitico, che non presenta più tratti umani.
Lo scrittore vuole invece analizzare nel suo testo i sette mesi della vita dell’adolescente ebrea che intercorrono fra la sua cattura, avvenuta il 1º agosto 1944, e la morte, che risale alla fine di febbraio 1945 nel campo di sterminio di Bergen Belsen.
È noto che le due famiglie furono internate ad Auschwitz-Birkenau e la giovane Anna fu obbligata al trasferimento a piedi da lì a Bergen Belsen, perché i nazisti sapevano che l’Armata Rossa stava per arrivare.
L’idea del libro nasce da una trasmissione Rai del 2019, curata da Corrado Augias e intitolata “Storia di Anna Frank”: Fadda indaga sulle vicende occorse dopo il periodo nel nascondiglio.
Certamente la ragazzina, trovandosi a contatto con la crudele realtà del campo di sterminio, deve aver cambiato idea sulla bontà dell’uomo, che emerge, invece, nel diario: l’ottimismo cede il posto alla disperazione e questo lo sappiamo dalla testimonianza di una sopravvissuta.
Anna, tramite la signora che viveva con lei nella soffitta, ebbe modo di conversare con la figlia di un diplomatico olandese, anche lei internata ad Auschwitz.
Durante questa conversazione chiese cibo e pianse in continuazione.
Emerge quindi nel testo la dimensione umana della sfortunata ragazza.
Nel suo scritto Davide Fadda indaga anche sulla pubblicazione del “Diario” voluta dal padre della fanciulla, Otto Frank, che, unico sopravvissuto, trovò il manoscritto della figlia e lo diede alle stampe.
f.s.
Redazione Web