Il motto Lions è: “Dove c’è bisogno, c’è un Lions”, e da qui ripartono i tre Club chivassesi, che abbiamo lasciato qualche settimana fa durante la consegna di un respiratore pediatrico.
Venerdì 17 giugno, nel Parco del ristorante “Dei Cacciatori” a Rolandini, si è svolto il tradizionale passaggio delle cariche.
Nuova squadra, in un anno che sarà di rinnovamento.
Al tocco della campana, i presidenti uscenti Maria Pia Suman (Lions Club Chivasso Duomo) e Roberto Tescaro (Lions Club Chivasso Host), accompagnati dai loro cerimonieri, hanno dato inizio alla serata.
Il Lions Host ha aperto con la consegna di importanti riconoscimenti a tre soci: Franco Lomater, “Chevron” per i 15 anni di appartenenza, e due “Melvin Jones Fellow” (riconoscimento consegnato per essersi distinti nell’azione a favore dell’associazione) ai dottori Matildio Paccotti e Franco Sella.
Sono poi scesi in campo, guidati dal cerimoniere distrettuale Silvia Muratore, i giovani del Leo capitanati da Edoardo Maria Fusaro, che hanno dato il benvenuto a una nuova socia, cui è stata consegnata la spilla: Giulia Pin.
Il primo passaggio delle cariche è avvenuto proprio con i Leo: Fusaro ha passato la spilla presidenziale a Roberta Graziano, che nel corso della serata ha spiegato l’attuale collaborazione con il bar chivassese Xxl nel service “Sostieni le gite scolastiche”: ogni mese chiunque consumerà un drink selezionato destinerà 1 euro a favore delle scuole del territorio, per far scoprire ai ragazzi le bellezze del Bosco del Vaj. Per il Club Chivasso Duomo l’avvicendamento è avvenuto tra Suman e Linda Usai, che nel discorso di insediamento ha voluto trasmettere senso di appartenenza e gratitudine, e volontà di costruire per il territorio: “Non è una spilla che cambia il modo di fare, ma dà valore al fare”.
Non meno emozionante il passaggio per il Chivasso Host tra Tescaro e Davide Bevilacqua, che gli ha consegnato il martelletto. Con orgoglio ha spiegato che i due Club senior lavoreranno per donare una nuova sala medica al reparto di Oncologia dell’ospedale chivassese, per consentire ai pazienti che devono sottoporsi a chemioterapia di avere un ambiente che garantisca, per quanto possibile, comodità e soprattutto serenità.