Sabato 12 novembre la nostra amata amica Mariuccia Squara, già insegnante, già catechista, già vincitrice del Nocciolino d’Oro 1998, già consigliere del Consiglio dell’Opera Pia Clara, consigliere di amministrazione dell’Asilo “Beato Angelo Carletti”, volontaria Avulss e “pezzo da novanta” dell’Oftal, ha compiuto i suoi primi 90 anni.

Un genetliaco così importante non poteva passare sotto silenzio, perché Mariuccia ha fatto del volontariato una ragione di vita e giovinezza dello spirito.

Per festeggiarla, un gruppo di amici e volenterosi si è messo in gioco e, tramando nei sotterranei, è riuscito a non fare trapelare nulla e a sorprenderla sia venerdì che sabato sera.

Venerdì 11 è stata celebrata per lei una Messa nella chiesa di San Giovanni, per ringraziare il Signore di aver messo sulla nostra strada questa donna che tanto ha insegnato.

Ha presieduto l’Eucaristia monsignor Stefano Bedello, parroco di Santhià e vicario generale della diocesi di Vercelli; con lui hanno concelebrato don Davide Smiderle, don Valerio d’Amico, parroco di Verolengo e cappellano della sezione chivassese dell’Oftal, don Loris Cena, parroco di Caluso (a suo tempo fruitore e poi assistente dei ragazzi alla colonia estiva diretta dalla nostra a Bordighera), monsignor Giuseppe Cavallone, canonico del Santuario di Lourdes e don Marco Giugno, parroco di Biandrate e responsabile Oftal giovani.

Gremita la chiesa, Mariuccia stupita e commossa.

Don Davide ha spiegato il perché di tanti celebranti a quella Messa e don Stefano, nell’omelia, ha affermato che ogni uomo, quando nasce, riceve da Dio due doni: un pezzo di terra e uno di cielo.

Il pezzo di terra per vivere una vita fatta di lavoro e relazione con gli altri; il pezzo di cielo perché si possano alzare gli occhi per individuare il fine dell’uomo che è quello di raggiungere il Paradiso. Ha altresì sostenuto che il pezzo di cielo permea il pezzo di terra e dà all’uomo la capacità di spendere la propria vita al servizio degli altri. Prima della benedizione sono saliti all’ambone Cristina Peroglio, figlia della “contitolare” storica di Mariuccia, Caterina Gerardi, consigliere del Comune di Chivasso, che ha portato i saluti dell’Amministrazione e ha evidenziato che “se don Davide ha ringraziato il Signore per averci dato la possibilità di conoscere Mariuccia, la città di Chivasso ringrazia Mariuccia per tutto il bene che ella ha saputo diffondere intorno a sé e tutto ciò che ha fatto per tanti”.

Poi Emanuele Cigliuti, alunno della nostra, che ha sostenuto l’esistenza dei santi nella vita terrena, di coloro che vivendo giorno per giorno il Vangelo danno il buon esempio con il loro modo di vivere, proprio come Mariuccia.

Al termine le foto di rito fra applausi, baci e abbracci di colleghe e di tutti quelli che stimano questa grande donna.

I festeggiamenti sono proseguiti sabato sera in oratorio dove si è consumato un apericena preparato da alcuni volenterosi.

Per fare arrivare Mariuccia sul luogo del misfatto, l’amica Tiziana l’ha convinta ad andare con lei a uno spettacolo: invece, quando si è affacciata alla porta del salone, un fragoroso applauso l’ha lasciata sconcertata, alla vista di tanta gente venuta a festeggiarla.

Primo fra tutti Claudio Castello, sindaco nonché allievo della festeggiata, che l’ha ringraziata per tutto ciò che ha operato nella sua vita.

A seguire un’amica ha messo in luce le varie attività di Mariuccia nella sua lunga esistenza; infine i ringraziamenti della festeggiata.

Il taglio della torta ha concluso la serata di amicizia e affetto per una donna che ha fatto del Vangelo il suo stile di vita.

Franca Sarasso

Redazione Web