L’Inno di Mameli, “Bella Ciao”, “Il Piave” sono stati la colonna sonora che, offerta dalla Filarmonica “Giuseppe Verdi”, ha accompagnato il corteo del 25 Aprile.
La manifestazione si è aperta con l’omaggio ai monumenti ai Caduti a Castelrosso ed è proseguita nel capoluogo con la posa della corona al monumento in piazza d’Armi.
Il corteo ha poi sostato di fronte al sacello dei Caduti per la Libertà e quindi ha reso omaggio a tutti i monumenti che ricordano chi ha donato la vita per difendere gli ideali di Patria e Libertà.
Il corteo si è sciolto in piazza Dalla Chiesa, e autorità, rappresentanze delle associazioni d’arma e cittadini hanno partecipato alla commemorazione ufficiale in sala consiliare, ascoltando il sindaco Claudio Castello e Maria Chiara Acciarini dell’Aned, Associazione italiana ex deportati, senatrice e sottosegretario al Dipartimento per le politiche della famiglia durante il governo Prodi, dal 2006 al 2008.
Nel suo discorso il sindaco ha citato uno dei più amati presidenti italiani, Sandro Pertini, partigiano, che da capo dello Stato rimarcò come si dovesse ancora difendere la nostra Repubblica, perché non ci è stata donata su di un piatto d’argento.
“È vero, avrà dei difetti, delle imperfezioni – diceva l’indimenticato presidente partigiano –, ed eccoci qui pronti a correggere questi difetti e queste imperfezioni. Vi è un Parlamento, un libero Parlamento per farlo, e noi dobbiamo adoperarci perché questa Repubblica diventi umana e forte”.
Le celebrazioni si concluderanno con l’appuntamento di martedì 9 maggio, alle 17.30 in Biblioteca, dove Marilena Pedrotti, presidente della sezione Anpi di Caluso e docente di lettere, parlerà di “Geni, il ribelle, uno dei Calvi.
Storia di un partigiano camuno delle Fiamme Verdi”: dialogherà con lei Mario Marino, docente del Liceo “Newton”.
Redazione Web