Dopo la ripresa delle processioni del Corpus Domini, della Madonna del Carmine e del Beato Angelo Carletti, anche la tradizionale processione dell’Immacolata ha attraversato il centro storico.

Alle 17 la Messa solenne con la partecipazione di molti ragazzi con le famiglie e di fedeli devoti.

Nell’omelia don Davide ha toccato il tema della paura, sentimento che, date le situazioni psico-sociologiche che stiamo vivendo, è piuttosto diffuso.

Stasera vi parlerò – ha esordito – di tre paure. La prima è quella di Adamo che, chiamato da Dio, si nasconde perché ha paura ed è nudo. Dio lo rimprovera e gli chiede una giustificazione che il nostro progenitore riversa sulla compagna, ingannata dal serpente. Quindi la paura deriva dalla disubbidienza a Dio, che genera relazioni non autentiche. Se commettiamo qualcosa di poco etico, se parliamo a sproposito ci sentiamo in colpa perché temiamo il giudizio degli altri. La seconda paura è quella di Maria che rimane turbata all’annuncio dell’Angelo. Maria non ha commesso peccato (è l’Immacolata) ma ha timor di Dio: Dio ha ribaltato i piani della fanciulla, e lei ha paura che le si chieda qualcosa che non riuscirà a fare bene; eppure la sua risposta è pronta: “Si compia in me la tua parola”. È, questa, una paura che fa bene. La terza paura è quella degli uomini del 2022: paura del futuro, dell’incerto, di situazioni che non ci piacciono, di una guerra che non si sa bene quando e se finirà, della malattia, della morte. Tuttavia siamo noi che dobbiamo accogliere la Parola di Dio, che ci dice di non temere, di convertirci: le pagine della Sacra Scrittura sono piene di testi che invitano a non avere paura e il cristiano deve portare più coraggio, più speranza, più amore nei confronti dei fratelli. Il Signore ha donato una speranza per le nostre paure”.

Poi la processione con canti e preghiere, soprattutto per la pace.

Alla fine, in Duomo, la benedizione.

Franca Sarasso

Redazione Web