(Ferdinando Zorzi)

Gli uomini, le donne e i ragazzi dei nostri tempi sono spesso assaliti dalla smania del “fare”: sul lavoro, nello studio, a casa e perfino nel tempo libero. Anche nella Chiesa, abbiamo assistito negli ultimi decenni a un fiorire di iniziative che, con le migliori intenzioni, miravano a coinvolgere molte persone in disparate attività; con il risultato, qualche volta, di trovarsi simili alle folle del Vangelo: “stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore”.

Ma Gesù, nella pagina odierna, dà una grande lezione: ci sono molti verbi che precedono il “fare” e che risultano più importanti di questo. Anzitutto, il Suo “vedere” le persone, poi il “sentire” compassione e, ancora, il “dire” ai suoi discepoli: fino a qui, nulla che comporti un grande dispendio di energie fisiche. Poi vi è l’invito del Maestro a “pregare” affinché vi siano operai per la messe; segue il verbo “chiamare” e finalmente il “dare” loro potere sugli spiriti impuri.

A questo punto, dodici fra i discepoli diventano apostoli e possono impiegare le loro forze nell’annuncio del Regno dei Cieli. Prima dell’attività di apostolato è venuta la chiamata di Gesù, il Suo invito alla preghiera e il Suo mandato; da qui nascono i grandi gesti permessi a chi è radicato in Lui: “guarire” gli infermi, “risuscitare” i morti, “purificare” i lebbrosi, “scacciare” i demoni; molti verbi prima di “fare”, riassunti in uno solo prima di “dare”: “ricevere” gratuitamente.

 

Mt 9,36-10,8

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli:
«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo;
Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».