(Elisa Moro)

“Ahimè, davvero ora son perduto! Gridando così la Morte diceva: Ecco il Nazareno ha sconvolto i regni sotterranei” (Andrea di Creta, 5): il più grande e sconvolgente dei “segni” giovannei è proposto nella V domenica di Quaresima, il miracolo della risurrezione di Lazzaro (Gv. 11, 1 – 45). Dopo l’acqua viva e la luce, la vita nuova diventa il tema che anticipa il mistero pasquale, ponendo l’accento sulla centralità della morte di Cristo in Croce, salendo ripidamente verso il Golgota, ma è anche il culmine del cammino battesimale seguito in queste domeniche.

“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà… Credi questo?” (v. 25): Cristo richiede una professione di fede nel Figlio dell’uomo (Dn. 7, 13), che si manifesta teofanicamente a Marta, chiusa nel lutto per il fratello, nel momento più buio e tragico della sua esistenza. Egli è, come recita il Prefazio per questa domenica, “Signore della vita…; oggi estende a tutta l’umanità la sua misericordia, e con i suoi sacramenti ci fa passare dalla morte alla vita”.

Attraverso la mediazione della Chiesa, “il Signore Gesù che… con i segni della passione vive immortale, continua a perdonarci, a guarirci, a salvarci con la potenza dei sacramenti” (DD. n11).

“Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?»” (v. 40): nella profonda commozione del Dio che è amore incarnato e che vive, come vero uomo, il pianto e il turbamento (v.35), il Signore chiede un atto di affidamento e fiducia, nella certezza che: “ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio” (Ez 37,12). Dalla morte alla vita, anche se nel caso di Lazzaro non si tratta della risurrezione che Cristo inaugurerà con la Sua Pasqua (cfr. Cirillo di Gerusalemme), quanto di un’uscita dal sepolcro del peccato, per aprirsi alla fede.

I passi richiesti da Gesù ad ogni credente, sulla soglia della Pasqua, sono sintetizzabili nel rinnovo della promessa battesimale: “Sì, o Signore, io credo” (v.26), ovvero “mi fido di Te; mi affido a Te; fondo su di Te la mia vita, nelle scelte concrete, senza paura di perdere qualcosa di me stesso” (Benedetto XVI, catechesi 23/01/2013), nella certezza che, con le parole di Newman, “là dove c’è fede in Cristo, c’è Cristo in persona e nessuno può toglierci questa sicurezza” (Discorso PPS, n 10).

Gv 11, 3-7.17.20-27.33b-45 (forma breve)

In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà».
Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto.
Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!».
Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato».
Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.