«Sono estremamente soddisfatta per la scelta di INAIL che, dimostrando buonsenso e venendo incontro anche a quello che sostenevo da tempo a tutela degli imprenditori che rispettano le regole, con la circolare di oggi ha smentito la tesi del governo, stabilendo che la responsabilità del datore di lavoro interviene solo di fronte ad un’oggettiva violazione della legge o degli obblighi derivanti dai protocolli e dalle linee guida nazionali e regionali»: è soddisfatta l’assessore regionale al Lavoro del Piemonte, Elena Chiorino dopo l’emanazione della circolare 22 dell’INAIL.
«La mia presa di posizione – prosegue Chiorino – che risale a settimane fa, era stata molto chiara: occorreva evitare che gli imprenditori che rispettano tutte le più stringenti norme di sicurezza a tutela dei lavoratori previste nei protocolli in uso possano rischiare un’accusa penale nel caso in cui, un dipendente, si ammali di Covid. Sia chiaro, le norme di sicurezza e i protocolli devono essere rispettati rigorosamente e severamente, ma una volta fatto questo l’imprenditore deve poter ripartire senza l’incubo di poter finire indagato penalmente per un fatto che non dipende dalla propria responsabilità».
Ora però tocca al governo seguire la line dell’INAIL e adeguarsi: «Mi auguro che al più presto – conclude Chiorino – si intervenga in Parlamento per eliminare definitivamente questa norma perversa introdotta con il decreto-legge “Cura Italia” da qualcuno che, probabilmente, non ha mai lavorato in vita sua e non conosce quali sono le grandi difficoltà e le grandi responsabilità che, già così, ricadono sulla testa dei nostri imprenditori, specie in questo periodo, in cui sono messi letteralmente in ginocchio dall’emergenza coronavirus e necessitano di tutto il nostro sostegno per ripartire, così come ne hanno bisogno i lavoratori ai quali – senza alcun dubbio o fraintendimento – va garantita tutta la sicurezza possibile, senza tralasciare nemmeno un dettaglio».